Affitti in nero ai transessuali: poliziotto in manette

Affittava in nero ai transessuali clandestini un alloggio, e ne avrebbe anche favorito il giro di prostituzione. La casa, a Milano, era vdi proprietà di una sua amica dominicana. I trans ci abitavano, e gli pagavano l’affitto. Un extra (e nemmenno tanto piccolo) alla busta paga di un ispettore di polizia, M. T., 43 anni, residente a Chiuro (Sondrio) ma dal 2003 in forza alla questura del capoluogo lombardo. Per questo, ieri, il poliziotto è stato arrestato nella sua abitazione dagli ex colleghi della Squadra Mobile del capoluogo valtellinese, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari milanese, su richiesta del sostituto procuratore Marco Ghezzi.
L’agente, ora rinchiuso nel carcere di San Vittore ma inizialmente indagato in stato di libertà, secondo gli inquirenti avrebbe anche scattato foto osè all’interno del Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, dove prestava spesso servizio. Inoltre, per la Procura, in un’occasione avrebbe anche informato gli inquilini transessuali di un’imminente retata notturna della polizia, consigliando loro di non uscire di casa quella sera e di non farsi trovare per la strada.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere si riferisce, al momento, alle ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di induzione alla prostituzione. Il provvedimento restrittivo è stato adottato sulla base anche di alcune informazioni raccolte dagli investigatori del commissariato Lambrate fra i colleghi di M. T., secondo i quali l’ispettore - temendo la possibilità di finire agli arresti - si apprestava a fuggire all’estero.


Non un curriculum immacolto, quello dell’ispettore. In passato, quando ancora prestava servizio nell’ufficio delle Volanti della questura di Sondrio, finì infatti sotto inchiesta per l’ipotesi di alcuni rimborsi-truffa, ma venne assolto dai giudici del Tribunale locale.

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