Drogati, violentati e infettati con il virus dellHiv: questa la sorte riservata a diversi gay olandesi che hanno raccolto linvito, lanciato sul web, a partecipare a piccanti festini privati. Teatro della vicenda la città universitaria di Groningen nel nord del paese, un centro di meno di 200 mila abitanti, al confine con la Germania.
La polizia era stata allertata genericamente già circa un anno fa, nel giugno 2006, ma allora si era limitata ad avvertimenti pubblici per evitare che gli omosessuali raccogliessero inviti per droga-party. Poi limpennata del numero degli ammalati di Aids, raddoppiati in città nel giro di un anno, e le prime denunce fino allarresto di quattro uomini, tre considerati gli ideatori delle orge ed uno per aver fornito la droga.
Nel febbraio scorso quattro omosessuali, di età compresa tra i 25 e i 50 anni, hanno trovato il coraggio di raccontare alla polizia le violenze e i maltrattamenti. Dopo la diffusione della notizia, se ne sono aggiunti già altri otto che hanno detto di aver subito lo stesso trattamento. Molti altri, secondo i media olandesi, potrebbero ancora temere di manifestarsi, magari perchè hanno anche legami e affetti eterosessuali.
I tre finiti in carcere sono una coppia di omosessuali di 48 anni, tra cui un infermiere, ed un altro gay di 33 anni, tutti sieropositivi. Messi alle strette, hanno confessato che anchessi si sono iniettati a vicenda il loro sangue contaminato, che tutto questo li eccitava e che solo così, infettando i loro partner, potevano, durante i festini, avere dei rapporto sessuali considerati «puri».
Ai festini gay iniettavano il loro sangue infetto
Invitavano gli omosessuali ai loro party, li drogavano e gli inoculavano il virus Hiv
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