«Non mi sorprende che siamo nella capitale delle imprese culturali. È uno dei motivi per cui vivo a Milano e non a Roma...». Stefano Zecchi è soddisfatto dei risultati dellindagine della Camera di commercio che assegnano alla città il primato, anche se resta convinto che ci sia ancora molto da fare: «Quel che manca alla città, come ripeto sin dal mio insediamento, è la costruzione di un tessuto, di unesperienza collettiva. E cercare di costruirlo è uno degli impegni che intendo portare avanti». Lassessore alla Cultura pensa che potenziare quel tessuto aiuterebbe i giovani oltre che gli intellettuali e inoltre consentirebbe di rendere ancora più competitivo il mondo delle imprese culturali: «Il privato deve essere motivato consentendo che esso trovi nel pubblico una sua giusta collocazione». Insomma, Zecchi spinge sullacceleratore delle sinergie culturali tra pubblico e privato. Non solo, pensa che una valorarizzazione del settore non possa che passare attraverso linformazione: «In questo Milano è molto più debole di Roma, non riusciamo a comunicare nel modo migliore tutto ciò che abbiamo e che facciamo. Anzi, direi che Milano comunica male». Lassessore insiste poi sul ruolo delle Università e della ricerca scientifica, centrali nel fare di Milano un polo culturale di grande importanza.
Tutti settori che avranno un ruolo importante nella prima iniziativa dautunno dellassessorato alla Cultura, la giornata della contemporaneità fissata dal ministero per il 15 ottobre e che a Milano diventerà unintera settimana di studi, conferenze, dibattiti, mostre e attività.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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