Un aiuto agli studenti stranieri

Ben 169 etnie diverse. A tante apparterrebbero gli oltre 40mila studenti stranieri che nell’anno scolastico 2007-2008 siederanno sui banchi di Milano e provincia. Rispetto a un anno fa sono seimila e passa in più, calcolano al provveditorato. E c’è chi lancia l’allarme: non siamo attrezzati, dicono i professori, invocando l’aiuto dei cosiddetti «facilitatori linguistici». Si tratta di una figura professionale specifica, spesso non presente all’interno del corpo docente dei singoli istituti, che, oltre a insegnare ai ragazzi la lingua italiana, ha il compito di agevolarne l’apprendimento delle altre materie. «I facilitatori non vanno confusi con i mediatori a cui spetta, semmai, fare da ponte tra l’istituto e le famiglie degli alunni» avvertono dal Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo, da anni impegnato su questo fronte. «Rispetto ad altri Paesi europei, anche di tradizioni migratorie più consolidate, in Italia si registra una crescita esponenziale dei nuovi arrivi. E l’intervento di esperti è pressoché indispensabile per scongiurare la dispersione scolastica». Proprio per questo motivo l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano, in collaborazione con il Centro Come, ha lanciato il programma «Non uno di meno» dal titolo del film del regista cinese Zhang Yimou Leone d’Oro alla 56esima Mostra del cinema di Venezia.

Obiettivo: accogliere al meglio gli adolescenti stranieri nelle scuole superiori di Milano e provincia. «Nell’anno scolastico 2007-2008 saranno 20 gli istituti coinvolti» specificano dal Centro Come. Ma i «prof» sono pronti a scommettere: sono molti di più quelli che ne avrebbero bisogno.

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