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Albertini: mi prendo io le colpe, così magari fa meglio il sindaco...

L’ex primo cittadino replica alle critiche: «Letizia ha trovato la città piena di problemi? Per i sondaggi solo il 33% la rivoterebbe»

«Devo dire che in questi ultimi tempi sono arrivati addosso all’attuale sindaco tali e tanti problemi che posso capire qualche svarione della Moratti». Parenti serpenti. Gabriele Albertini è proprio furioso il giorno dopo gli attacchi in prima serata tivù dove la lady di ferro gli ha rovesciato addosso la responsabilità di tutti i mali di Milano. «Ho trovato tanti problemi irrisolti», aveva accusato lei lunedì di fronte a Giuliano Ferrara per giustificare i dirigenti cacciati malamente e il centinaio di poltrone d’oro su cui stanno indagando la Procura milanese e la Corte dei conti. «Campi nomadi irregolari abbandonati - si era difesa -, grandi pezzi di città con enormi problemi di degrado e di disagio, traffico, sicurezza». E, tanto per esser chiara, «criticità stratificate, eredità di decenni del passato».
Lui, offeso, ha replicato ieri davanti alle telecamere di Telereporter e in una velenosissima intervista internet ad Affari italiani. «È stata incriminata di danni erariali per 11 milioni di euro e non per colpa grave, ma con dolo - attacca ostile -, quindi con l’intenzione a commettere questi abusi. Forse per lei e il marito, persone facoltose, può essere una cifra trascurabile. Ma per il resto della giunta o gli altri colleghi coinvolti è un gravame di un certo rilievo. Queste cose negative che sono successe evidentemente suggeriscono all’attuale sindaco di prendersela con chi c’era prima. E io accetto volentieri se questo può aiutarla a stare un po’ meglio per affrontare le responsabilità del ruolo a cui è chiamata. Capisco le tensioni che può vivere una persona investita da “ceffoni” di questo rilievo e mi presto volentieri a fare da capro espiatorio». Ma non basta. «Oltre all’insieme di negatività oggettive, tra cui un avviso di garanzia per reati penali che arreca un certo disagio, la cosa che preoccupa veramente è il calo di popolarità di Letizia Moratti. Da un sondaggio pubblicato recentemente si evince che il sindaco verrebbe rivotato solo dal 33 per cento dei milanesi. Da un altro risulta che il voto medio che il 57 per cento dà al sindaco va dal 5 al 6. Un giudizio che il modesto amministratore di condominio che le parla non ha mai preso in nove anni».
Forse che Albertini stia scaldando i motori? «Al gazebo domenica ho votato per il Popolo della libertà», confessa. Io presidente della Regione? «Faccio l’europarlamentare e mi piace. Se qualcuno in futuro mi vorrà candidare, ci sono». Per Strasburgo, vorrebbe far credere. In realtà pensa al piano alto del Pirellone. E gli ultimi cinguettii con Roberto Formigoni, che non nasconde di puntare a un ministero, disegnano uno scenario futuro ben chiaro. Con il governatore in partenza per Roma e Albertini di nuovo in sella.

Perché, ora che ha venduto anche la fabbrichetta («a un buon prezzo, sono contento, anche se è difficile rinunciare a quarant’anni di storia di famiglia») il suo futuro di amministratore (o politico) a tempo pieno è ormai segnato.

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