E la Scala va. Tra undici minuti di applausi per lenfant prodige Daniel Harding che dirige rock e le ventate di nostalgia per Riccardo Muti, il maestro costretto allesilio dal parricidio dei professori dorchestra. Ora si può dire, il SantAmbrogio al Piermarini ha voltato una pagina pesante diciannove anni. E riesce a farlo con il tratto elegante e disinvolto di chi ha più di duecento anni di storia. Promosso lIdomeneo di Mozart, pieni voti dal pubblico per la giovanissima bacchetta, applausi per i cantanti, mugugni per la regia dellelvetico Luc Bondy, proteste per il minimalismo dei costumi. Ma alla fine nessuno se ne va scontento. Nemmeno il temutissimo loggione. Né i mutiani affranti che si sono portati il cronometro per calcolare i tempi di Harding. Pronti a fischiarlo. Niente di niente.
La nuova Scala nata dal terremoto che ha spazzato via Muti, il sovrintendente Carlo Fontana, il suo successore Mauro Meli e una fetta di cda, tutto sommato porta a casa la pelle. Sotto gli occhi di Damon Dash, la star del rap volato dagli Usa per non perdere lappuntamento. (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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