(...) Occasione per parlarne, ieri mattina, la presentazione nella sede di viale Romagna del nuovo cda, di progetti e linee guida per il futuro. Situazione economica e sociale del Paese difficile, dati allarmanti con linflazione al 4 per cento, stagnazione produttiva, proletarizzazione del ceto medio solo alcune delle criticità indicate da Zaffra come rischiose per ledilizia economica e sociale. A meno che, la sua riflessione, non si riescano a «recuperare risorse anche con nuovi strumenti come le banche, il terzo settore, le fondazioni, i finanziamenti pubblici, i fondi specifici, la collaborazione con i privati, Assimpredil». La strategia, almeno sulla carta, è semplice. «Aler - spiega il presidente - vuol fare case nuove e trasformare quello che già cè. Vogliamo diventare unimmobiliare sociale, nel senso che non dobbiamo guadagnarci, come i privati, ma dobbiamo solo far tornare i conti». Gli affitti triplicati? «Una polemica montata. Cerano famiglie che pagavano 6 euro e mezzo al mese e che oggi ne pagano 20. E non sono poche». Rilancio delle periferie e «sviluppo di una nuova politica per la casa sociale» la promessa. Con il recupero dei vecchi quartieri popolari e il tentativo di risolvere le piaghe ormai endemiche dellabusivismo e del degrado. Già pronti, dintesa con il Comune, due interventi che potrebbero diventare un modello per la riqualificazione di intere fette di territorio. Si partirà da Lorenteggio e Zama-Salomone (poi San Siro), convincendo gli inquilini a spostarsi provvisoriamente in altri appartamenti di nuova costruzione, per abbattere le case fatiscenti e dare finalmente il via alla costruzione di nuovi palazzi. Poi la scelta se tornare nella vecchia (ora nuova) casa o rimanere dove si è stati spostati.
Una politica che prosegue, dato che Aler ha già realizzato molti alloggi destinati alle categorie meno forti economicamente, come studenti fuori sede, lavoratori precari, anziani, giovani coppie e nuclei familiari. Oltre alla riqualificazione di 13mila alloggi esistenti, con 106 cantieri negli ultimi cinque anni. Per quanto riguarda le dismissioni, Zaffra annuncia che «Aler sta predisponendo un programma di cessione nella misura massima del 20 per cento del patrimonio, secondo i criteri fissati dalla legge regionale della Lombardia, in favore degli assegnatari.
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