Dopo le dimissioni dei tre consiglieri del Csm in polemica con le dichiarazioni del ministro della Giustizia riguardo alla presunta«lottizzazione» degli incarichi, il Guardasigilli Alfano ha precisato: «Lo hanno fatto non dimettendosi dal Csm, ma dalla Commissione incarichi direttivi che a luglio sarebbe scaduta comunque». Alfano ha sottolineato inoltre di non aver «offeso nessuno. Ho solo detto - ha spiegato - quello che i magistrati dicono durante i loro convegni, sottolineando che viene tenuta presente lappartenenza correntizia nella variabile delle nomine e ciò avviene ogni giorno al punto da apparire lottizzati». Alfano ha poi ribadito come il procuratore della Repubblica o il presidente di Tribunale «deve essere comunque il più bravo e meritevole indipendentemente dallappartenenza a una o a unaltra corrente».
Ad ogni modo, a Palazzo dei Marescialli il clima non si placa e arriva nel pomeriggio di ieri è arrivata unaltra «defezione».
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