da Milano
Rimangono sempre aperti i due fronti caldi di Alitalia, fronti dai quali, già nei prossimi giorni, si attendono novità e sviluppi. È ancora tutta aperta la partita per lacquisizione di Volare Group, dove si fronteggiano a colpi di carte bollate e di ricorsi in tribunale, la compagnia di bandiera guidata da Giancarlo Cimoli ed Air One (gruppo Lufthansa). Così come è ancora tutta da giocare la partita con i sindacati sul nodo del riassetto societario: regge la «tregua armata» dopo gli incontri a Palazzo Chigi, ma il conto alla rovescia fatto scattare dai sindacati per una nuova convocazione è di fatto scaduto.
Dopo aver consegnato al governo, nella riunione del 1° febbraio, un «dossier» sulla situazione in cui versa Alitalia, i sindacati avevano chiesto un nuovo appuntamento nellarco di una settimana-dieci giorni. E, calendario alla mano, la dead-line è ormai superata e la nuova data non è stata ancora fissata.
I sindacati, quindi, sono tornati alla carica. È necessario, dicono le cinque sigle, che la trattativa riprenda al più presto e che avvenga sotto la regia di Palazzo Chigi, considerando che quella è stata la sede dei più importanti accordi raggiunti sulla vertenza Alitalia e il trasporto aereo in generale. Una puntualizzazione, questa, non irrilevante visto che nellultimo incontro i sindacati hanno respinto la proposta di un trasferimento della vertenza al ministero del Welfare.
Si tratta ora di vedere quali saranno le mosse del governo nei prossimi giorni.
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