Si conclude la stagione delle grandi aste, questanno contrassegnata da numerosi successi nonostante la forte crisi economica. Un termometro che sta a indicare quanto la cultura sia un investimento. Domani Finarte inaugura la nuova sede di Palazzo Busca in corso Magenta con battute daste e esposizioni di arredi e dipinti dal XVI al XX secolo. I gioielli depoca saranno esposti oggi, gli arredi e oggetti darte dal XVI al XX secolo domani alle 15.30. Giovedì (ore 18) e venerdì (ore 10.30) sarà la volta dei dipinti antichi, arredi e manoscritti. In mostra non mancano capolavori di Rubens e Tiepolo, soggetti di scuola fiamminga, veneta e lombarda, come «Ritratto maschile», un olio seicentesco di Carlo Francesco Nuvolone e «Ritratto di gentiluomo con levriero», un olio su tela delle stesso periodo del bergamasco Giovanni Paolo Cavagna. Delicato il settecentesco «Paesaggio con viandanti al guado» di Francesco Zuccarelli e due belle venezie del Settecento di Giacomo Guardi. Si potranno trovare anche vasi Gallè, di Venini e mobili di raffinata ebanistica.
La Porro & C. chiude lanno a Palazzo dei Giureconsulti con unasta di maestri italiani e stranieri che metterà allincanto lunedì prossimo (ore 18.30). Tra le avanguardie del dopoguerra spiccano i nomi di De Pisis, Sironi, Burri e Tancredi. Da segnalare un bel lavoro di Christo «Progetto per piazza Duomo, Milano» del 1970. Per gli informali italiani va segnalato di Lucio Fontana «Concetto Spaziale, Teatrino» del 1966 che sarà battuto da 450mila euro.
Semenzato Aste metterà, domani, allincanto gioielli e argenti in via Bossi 2. Nel semestrale dinformazione, «La Gazzetta delle aste», Fabrizio Lemme spiega «La vendita in asta di reperti archeologici» e Guido candela con Antonello Scorcu approfondisce il tema de «Il costo della notifica».
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