All'"Acanto" giro del mondo tra capasanta e agnello d'Irlanda

Davvero ottimo l'agnello irlandese trattato da Gabrielli con le basse temperature e pure il Seresin Marlborough Marama 2015, Sauvignon blanc della Nuova Zelanda di Michael Seresin

All'"Acanto" giro del mondo tra capasanta e agnello d'Irlanda
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Turisti di lusso per una sera. Perché chi, volente o nolente, si trovasse a passere qualche sera di mezza estate in città, il vero scialo e la miglior risposta ai forzati della vacanza è godersi Milano da turista. Magari con tappa al ristorante "Acanto" in piazza della Repubblica: non solo per gli aristocratici arredi e le grandi vetrate con vista sul giardino all'italiana, ma anche perché, nonostante l'ingresso indipendente, è il cuore del Principe di Savoia, l'hotel che dal 1927 accoglie regine, Madonna, i Rolling Stones, David Beckam, Amy Winehouse e perfino Eminem. E anche oggi, con il direttore Ezio Indiani, è sinonimo di lusso, ma con eleganza. E quindi sedere all'"Acanto" è come fare un veloce giro del mondo: ai tavoli vicini si alternato ciarlieri americani, eleganti tedeschi, affascinanti donne arabe con mariti barbuti e molto meno raffinati, ma anche una chiccosa (e non chiassosa) clientela italiana. Magnetica la cucina a vista di Matteo Gabrielli (nella foto), ottimo chef che nel pedigrèe ha la Londra del Four Seasons Park Lane e il "Pellicano" con Antonio Guida a Porto Ercole. È lui, il sabato e la domenica, ad accendere la griglia en plein air con carne, pesce e piatti vegetariani. Tornando in sala, il piatto che vale il viaggio è la Tartare di gambero rosa con fragole marinate, gazpacho al basilico e polvere di pepe Timut, finito al tavolo con un'evanescente nuvola di limone. Il Vermentino della Maremma è Rocca di Frassinello. A seguire (e forse si può riconsiderare l'Oscar della serata) le Capesante scottate con crema di scalogno, cetriolo arrostito e caviale. Un virtuosismo il cetriolo. A bagnarli il bicchiere della serata, un meraviglioso Mambourg grand cru di Marcel Deisss del 2017, alsaziano non facile, ma straordinario al naso e in bocca. Ecco il Risotto con tartare e riduzione di scampi (a unire il caldo e il freddo), poi Branzino con crema alle cozze e lo squisito Lombo di agnello con mirtilli agrodolce, pera al vino rosso e finitura al tavolo con una jus alla liquirizia.

Davvero ottimo l'agnello irlandese trattato da Gabrielli con le basse temperature e pure il Seresin Marlborough Marama 2015, Sauvignon blanc della Nuova Zelanda di Michael Seresin: produttore, ma soprattutto direttore della fotografia di capolavori come "Saranno famosi" e "Il prigioniero di Azkaban" nella saga di Harry Potter. E così il giro del mondo, senza muoversi da Milano, è completo.

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