Allarme rapine ai tassisti: già 17 colpi in soli tre mesi

L’ultima aggressione ieri mattina: un giovane straniero si fa portare a piazzale Maciachini. Poi estrae il coltello e si fa consegnare l’incasso

Paola Fucilieri

Da agosto la polizia e i carabinieri ne hanno contate in tutto 17. Ma l’ultima rapina a un tassista c’è stata ieri mattina in Porta Romana. Un fenomeno criminale che, come altri, in una città come Milano, ha alti e bassi, ma che, negli ultimi tre anni ha subito un forte incremento, raggiungendo numeri sempre piuttosto elevati in spazi di tempo sempre più ridotti. Tra il 2004 e il 2005, erano stati ventisette i tassisti colpiti nel giro di 18 mesi ma adesso la situazione è notevolmente peggiorata: basta dare un’occhiata alle cifre degli ultimi tre mesi per capire che ci vuole poco a superare quella che solo poco più di un anno fa era una cifra record.
Alle 9.20, di ieri mattina, intanto, un tassista di 39 anni, in servizio per il radiotaxi satellitare 6969, ha caricato un extracomunitario, probabilmente rumeno, in piazzale Maciachini. L'uomo ha detto di dover andare in viale Sabotino, ma una volta arrivato a destinazione ha estratto un coltello e lo ha puntato alla gola del tassista. Il poveretto a quel punto non ha avuto molta scelta ed è stato costretto a consegnare circa 340 euro al malvivente che, prima di fuggire, ha levato le chiavi dal quadro e le ha gettate in strada. Il tassista ha dato immediatamente l'allarme alla polizia ma una volta arrivati in viale Sabotino, l’equipaggio della «volante» non ha trovato il balordo.
Nel febbraio 2005 l’Ufficio prevenzione generale della questura, da cui dipendono le «volanti», aveva catturato due albanesi che, a bordo di una Punto blu, erano risultati gli autori di ben undici colpi. L’unico a riuscire a sfuggire fu un biondino romeno, il giovane che saliva in centro e chiedeva ai tassisti di essere portato in zona Morgantini. Tuttavia i poliziotti riuscirono a prendere i suoi due complici, due albanesi di 22 e 23 anni che, armati di cacciavite, mazze di legno o forbici, avevano messo a segno le 11 rapine e due aggressioni a conducenti di auto pubbliche in zona San Siro.

Al loro arresto avevano collaborato attivamente i tassisti che, oltre a segnarsi il numero di targa della famigerata Punto blu, avevano visto benissimo in faccia i tre e li avrebbero potuti riconoscere senza alcun dubbio.
Adesso, per i colpi messi a segno negli ultimi tre mesi, si cerca un marocchino e uno slavo. Le indagini sono serrate. E potrebbero avere sviluppi a breve.

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