Amanda e Raffaele liberi Ma chi ha ucciso Meredith?

Dopo il fallimento della giustizia italiana e la scarcerazione di Amanda e Raffaele il processo torna al punto zero. Nessun colpevole dell'omicidio della studentessa inglese, se non uno: quel Rudy Guede condannato a 16 anni per concorso in omicidio

Amanda e Raffaele liberi 
Ma chi ha ucciso Meredith?

Chi ha ucciso Meredith? Adesso è questa la domanda che alberga nelle menti delle persone, soprattutto in quelle dei familiari della studentessa inglese uccisa nella notte del 1 novembre 2007. Perché dopo l'accertato fallimento della giustizia italiana, dopo i quattro anni passati in galera da innocenti, Amanda e Raffaele sono liberi, ma il processo è tornato al punto zero. 

Non è escluso che l'unico condannato possa presentare ricorso e chiedere la revisione del processo. Rudy Guede è stato condannato definitivamente a 16 anni di reclusione per concorso in omicidio, ma insieme a chi avrebbe compiuto l'assassinio non è dato sapere. 

A chiedere giustizia e certezze sono in tanti. Così come la famiglia di Meredith non può nemmeno parlare di perdono se non sa a chi lo debba concedere. "L’interrogativo che ci poniamo è chi sono le altre o l’altra persona responsabile insieme a Guede. A noi non interessa vedere degli innocenti in carcere. Sollecito e la Knox o chiunque non si dimostri responsabile dell’omicidio", dice la madre di Meredith.

Più aspro il commento di John Kercher, il padre rimasto a Londra, per il quale il verdetto è stato "grottesco". Per lui l’assoluzione di Knox e Sollecito in appello "vanifica il processo originale. Avremmo capito una riduzione di pena, ma liberarli?". Già, un dietrofront assoluto che azzera tutto. Quattro anni di giustizia andati in fumo, quattro anni di inimmaginabile dolore per i due ex imputati, quattro anni di ingiustizia per i familiari di Meredith. 

Amanda e Raffaele erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di reclusione. Dieci ore di camera di consiglio e 400 pagine di sentenza hanno rovesciato tutto. Assolti perché il fatto non sussiste.

Dopo 1148 giorni di certo c'è solo una cosa: non è servito a nulla il lavoro degli inquirenti, della polizia scientifica, della giustizia. Il colpevole non c'è. C'è solo uno che ha concorso nell'omicidio, ma non si sa con chi. 

 

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