Biodegradabile e compostabile sono la stessa cosa?

Biodegradabile e compostabile possono essere considerate la stessa cosa? Scopriamo le differenze sostanziali per il bene del pianeta

Biodegradabile e compostabile sono la stessa cosa?

La necessità di un'esistenza maggiormente ecosostenibile spinge verso un lessico più ricco e ampio, dove termini come compostabile e biodegradabile ne sono parte integrante. Questo è il frutto della sempre più crescente attenzione nei confronti del pianeta terra, della sua salute e delle strategie per preservarne a lungo la sopravvivenza. Ecco che attivare una routine quotidiana ricca di abitudini responsabili e più ecologiche potrebbe aiutare, partendo dalla necessità di riciclare i rifiuti nel modo giusto.

L'ideale sarebbe scegliere prodotti biologici, meglio se biodegradabili e per questo più facili da smaltire all'interno di un processo naturale ed ecologico. Un approccio sostenibile è la risposta migliore per un'esistenza rispettosa in funzione di un futuro meno impattante, in particolare per le prossime generazioni. Ma allora qual è la differenza tra biodegradabile e compostabile? Scopriamolo insieme.

Biodegradabile, di cosa si tratta

Posate biodegradabili

Si parla di biodegradabile quando ci si riferisce a prodotti o materiali che si decompongono in modo del tutto naturale, grazie alla presenza e all'operato di microrganismi, funghi e batteri. Il tutto supportato dall'azione della luce del sole e degli agenti atmosferici. Il meccanismo di biodegradazione investe sia i composti di origine naturale che sintetica e, come anticipato, grazie all'azione di un processo di tipo enzimatico. È un percorso importante per il pianeta, che riveste un ruolo fondamentale per l'equilibrio ecologico degli ecosistemi. Il tutto è dovuto al risultato della biodegradazione, cioè il carbonio organico che si tramuta in carbonio minerale grazie alla fotosintesi. Il procedimento ha un arco temporale di circa sei mesi, mentre gli elementi che ne derivano possono essere assorbiti dal terreno sotto forma di acqua, anidride carbonica, sali minerali e molto altro.

Cosa significa compostabile

Frutta per compost

Compostabile e biodegradabile vengono spesso confusi ma in realtà come vedremo sono procedimenti differenti. Se abbiamo affrontato il significato di biodegradabile ora scopriremo che il termine compostabile riguarda un materiale che dopo la degradazione si trasforma in compost. Quest'ultima è una sostanza ricca di varie proprietà nutritive utili per il terreno, e con il tempo diventa concime. Perché questo diventi compost deve avvalersi di un arco temporale ridotto, massimo tre mesi, superando alcuni test di ecotossicità utili per confermare che non sia tossico per il terreno. A differenza di quello industriale il compostaggio domestico si avvale di tempistiche più lente, oltre a temperature e agenti atmosferici differenti. E solitamente nel compost casalingo trovano posto materiali naturali differenti quali scarti di potature, avanzi di frutta e verdura.

Biodegradabile e compostabile, cosa cambia

Come abbiamo scoperto le tempistiche legate alla degradazione sono differenti, come i materiali. Ma se un rifiuto per diventare compostabile deve risultare biodegradabile, al contrario un materiale biodegradabile non è per forza compostabile. La fase di disintegrazione potrebbe non risultare completa durante il periodo di compostaggio. E se il compost torna al terreno sotto forma di nutrimento, un prodotto biodegradabile offre sali minerali ed elementi semplici.

Un esempio di prodotti biodegradabili sono il cibo, i gusci ma anche materiali a base di amido di mais, frumento come i sacchetti per la spesa o le plastiche biodegradabili. Mentre i prodotti compostabili sono prevalentemente scarti alimentari o naturali dove non vi è la presenza di metalli pesanti o sostanze nocive.

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