Seedorf illude, la difesa lascia ancora a desiderare. Sintesi della seconda uscita pre-campionato rossonera, dopo lo striminzito 0 a 0 di mercoledì scorso contro la Cremonese. Il Milan dunque, riparte da dove aveva finito la stagione: quella difesa un po traballante che ne aveva minato il cammino per il quarto posto nella passata stagione, torna a riproporsi in maniera un po preoccupante. Linnesto di Zambrotta, spesso in difficoltà su Pavel Nedved, rivale diretto sulla sua fascia, sembra non bastare per ridare vitalità al settore. E dalla parte di Jankulovski partono i due cross che fulminano il Milan in una manciata di minuti: in entrambe le occasioni, è Kakha Kaladze quello a sembrare più in difficoltà, dimenticandosi Trezeguet che appoggia da due passi tra le gambe di Kalac per poi respingere sulla testa di Marchionni un cross apparentemente privo di veleno. Resta irrisolto anche il dilemma portiere: Kalac, eletto a ruolo di titolare da Galliani, non dà ancora sufficienti garanzie, soprattutto nelle uscite, anche se ha il merito di parare il rigore di Tiago.
Assenti Pato e Ronaldinho (impegnati con la nazionale olimpica brasiliana), fermi ai box per infortunio Inzaghi e Borriello (oggi si conoscerà lentità della distorsione) Ancelotti ripropone il giovane Alberto Paloschi ma, così come a Cremona, è Clarence Seedorf il più pimpante là davanti: sua la staffilata che al sesto minuto di gioco inguaia, seppur temporaneamente, Buffon e la Juventus, sua la girata nel cuore dellarea che riporta la partita in parità. Un «gradito» grattacapo per Ancelotti.
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