Venezia - E' in stato di fermo per l'ipotesi
di omicidio volontario la romena, ex compagna di un figlio della
vittima, al centro delle indagini sul delitto di Ada Tentori,
l'anziana uccisa a Santa Maria di Sala (Venezia). Lo ha riferito
all'Ansa il Procuratore della Repubblica di Venezia, Vittorio
Borraccetti, precisando che il fermo del Pm è stato deciso per
i gravi indizi di colpevolezza che pesano sulla donna.
I magistrati sarebbe convinti che la donna che abitava a poche centinaia di metri dalla casa di Ada
Tentori, abbia agito da sola. Non vi sono infatti al momento
altre persone indagate per il delitto. La donna fermata si chiama
Delia Croitoru, 37 anni. Potrebbe aver ucciso l'anziana per una serie di
dissapori nati con la vittima e i suoi familiari durante il
rapporto di convivenza che Delia aveva avuto con uno dei figli
di Ada.
Svolta dopo indiscrezioni di stampa L'indagine che ha portato al fermo
di Delia Croitoru ha subito un'accelerazione - secondo fonti della Questura
di Venezia - anche in seguito a notizie di stampa che avrebbero
potuto indurre l'indagata a fuggire e a rendersi irreperibile.
"Avremmo voluto avere un provvedimento restrittivo firmato dal
gip di Venezia - ha detto il capo della squadra mobile di
Venezia, Alessandro Giuliano - ma il succedersi degli eventi ci
ha portato ad agire più in fretta, ricorrendo al fermo disposto
dal pm Francesco Saverio Pavone". Giuliano ha aggiunto che, al momento, l'arma del
delitto non è stata rinvenuta. Per il dirigente della mobile
con i dati acquisiti con l'autopsia si può escludere che per il
delitto sia stato usato un coltello, come si era ipotizzato
nelle prime fasi dopo il ritrovamento del cadavere.
La rabbia della vicina: vergognati, l'hai uccisa "Vergognati
hai ucciso la povera Ada". Così una vicina di casa di Delia
Croitoru ha gridato alla romena sospettata dell'omicidio di Ada
Tentori mentre la donna veniva caricata nell'auto della polizia.
Prima di uscire di casa la Croitoru aveva lanciato due
urla forse in preda allo sconforto, mentre gli agenti
perquisivano e mettevano sotto sequestro l'abitazione che è di
proprietà dell'ex compagno Massimo Rettore, uno dei cinque
figli della Tentori. Il parroco di Sant'Angelo di Santa Maria di Sala, don Lino
Bertin, che ha ricordato la disponibilità di Ada in parrocchia
e il suo ruolo di fulcro della famiglia: "Era lacrime e
sorriso. Veniva da me e mi raccontava tutti i suoi problemi -
ricorda don Lino - soprattutto quelli all'interno della
famiglia. Piangendo poi chiedeva scusa e diceva che solo con me
poteva parlarne e dopo si metteva a sorridere".
"E' la fine di un incubo" "Siamo ancora tutti sotto choc". Così i
vicini di casa commentano il fermo.
Di Delia Croitoru gli abitanti del condominio di 12
appartamenti dove risiedeva Ada ricordano poco. "La si vedeva
in paese - dicono - ed era una persona tranquilla che non aveva
mai creato seri problemi". Ad una vicina di casa dell'anziana
assassinata torna alla memoria solo uno screzio, quando la
romena tentò di sottrarle un festone natalizio appeso alla
porta.
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