«Appalti, con Expo via la burocrazia»

Gli imprenditori edili: «Non è possibile che ci vogliano quattro anni per aprire un cantiere da 50 milioni». Il governo: «Risolveremo i problemi procedurali»

L’Expo 2015 sarà «un grande volano per riqualificare il territorio e la filiera delle costruzioni». In un momento difficile per il settore edile con le difficoltà per il mercato creditizio alle prese con l’incremento dei tassi di interesse sui mutui e con il rallentamento nel settore dei lavori pubblici, si guarda all’esposizione universale. «L’Expo - ha detto il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ieri all’assemblea annuale di Assimpredil-Ance, l’associazione delle imprese edili - è un’occasione fondamentale. Dopo tante polemiche, anche strumentali, sull’Italia che va male, l’Expo è un riconoscimento per Milano, una delle capitali del mondo, ma anche per l’intero Paese». Poi l’impegno di Roma e l’appello ai costruttori. «Il governo - aggiunge - sta facendo la sua parte con un piano di finanziamenti consistenti e la nomina a commissario del sindaco Moratti. L’iter procede, dovremo fare in fretta perché Milano deve dimostrare di essere anche la capitale dell’efficienza. Ma per realizzare il necessario apparato infrastrutturale è fondamentale il coinvolgimento dell’iniziativa privata». Con la finanza di progetto. Parole condivise dal presidente di Assimpredil Claudio De Albertis. «Expo - spiega - è un grande risultato, di cui ringraziamo il nostro sindaco e costituisce per il settore delle costruzioni un’occasione unica per mettere in campo le proprie eccellenze». Occasione da non perdere. E la condizione, secondo De Albertis, è che «i meccanismi di gara siano rigorosi e stringenti». E soprattutto senza lungaggini burocratiche. «Non è possibile che ci vogliano quattro anni e mezzo per aprire un cantiere da 50 milioni di euro. I tempi della progettazione esterna al primo incarico dei lavori pubblici superano i 600 giorni e quelli necessari dalla progettazione all’aggiudicazione vanno oltre i 900. Manca una cultura del controllo sul risultato finale dell’opera, controllo che oggi è concentrato nella fase di aggiudicazione e nella vigilanza dei costi. L’ingovernabilità della variabile tempo ha generato una scarsa rispondenza dell’azione pubblica alle esigenze dei cittadini». Semplificazione, dunque, «o perderemo i risultati». Pronta la risposta di Scajola che promette di «risolvere i vincoli burocratici e procedurali che ritardano e in alcuni casi rendono impossibile l’utilizzo dei fondi». Numeri importanti con 21 miliardi disponibili (più 17,5 per cento rispetto al 2007), a cui vanno sommati «gli ulteriori 2,65 miliardi di euro destinati a infrastrutture del “tesoretto” realizzato nel 2007 grazie al maggior gettito fiscale.

«Dobbiamo proseguire nel fare sistema tra pubblico e privato - le parole del sindaco Letizia Moratti -, la forza grazie a cui abbiamo conquistato Expo. Con Assimpredil c’è un’ottima collaborazione per vincere la sfida delle città sostenibili e della sicurezza sul lavoro».

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