Arancia meccanica davanti a un dodicenne

Erano entrati in casa con un raggiro e avevano tentato di violentarla davanti agli occhi del figlio di 12 anni, terrorizzato. ma ieri la loro fuga è finita e i due sono finiti in carcere con pesanti accuse, dopo che sono stati catturati dai carabinieri di Sampierdarena.
Due genovesi di 31 anni, disoccupati e pregiudicati, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di aver compiuto il 15 scorso una rapina in un’abitazione di Sampierdarena ed aver tentato di violentare la padrona di casa, una donna di 40 anni, che difendendosi strenuamente li costrinse però alla fuga.
I due erano penetrati nell’appartamento facendosi aprire la porta di casa dal figlio dodicenne della donna. Il ragazzino aveva creduto a quei due che si erano spacciati per tecnici dell’Enel.
Una volta dentro, i due balordi, tenendo sotto la minaccia di una pistola madre e figlio si erano fatto consegnare dalla donna 400 euro in contanti ed oggetti d’oro che la famiglie aveva in casa.
Ma il bottino evidentemente non li aveva accontentati visto che avevano cominciato a spingere la donna in camera da letto e avevano tentato di violentarla senza riuscirci per la sua violenta reazione.
E la donna è stata molto coraggiosa anche perché, grazie anche alla particolareggiata descrizione dei due malfattori, i carabinieri della compagnia di Sampierdarena sono riusciti ad identificarli.


La vittima, che nella colluttazione ha riportato contusioni guaribili in sette giorni, li ha anche riconosciuti nelle foto segnaletiche. Ottenuto dalla magistratura l’ordine di custodia cautelare, i carabinieri li hanno arrestati con l’accusa di rapina e violenza sessuale.

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