Arriva il giorno della supertassa per i redditi oltre 150mila euro

da Roma

Cambia l’Irpef. La maggioranza presenterà in giornata un emendamento alla Finanziaria per alleggerire il prelievo fiscale sui redditi fino a 40mila euro annui; una modifica che dovrebbe essere compensata, anche se solo in parte, da un aumento di aliquota di 2 punti percentuali - dal 43 al 45% - sulla fascia di reddito superiore a 150mila euro. Il problema è che gli sgravi sui redditi medi (fino a 40mila euro, appunto) costano molto di più rispetto a quanto può assicurare l’inasprimento sui redditi più elevati, calcolato in non oltre 200 milioni.
All’indomani del varo della Finanziaria, i contribuenti hanno fatti i loro calcoli, scoprendo che la fascia di reddito compresa fra i 30 e i 40mila euro veniva danneggiata rispetto all’Irpef tremontiana. Visco e i suoi tecnici hanno dovuto dunque fare retromarcia. L’alleggerimento dovrebbe essere effettuato attraverso un aumento delle detrazioni, perciò riguarderà non l’intera platea dei contribuenti fino ai 40mila euro, ma solo i dipendenti, i pensionati, o chi ha familiari a carico.
I tecnici delle Finanze sono ancora al lavoro per simulare gli effetti delle diverse ipotesi. «Vorremmo avvantaggiare anche le persone anziane - spiega il sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi - aumentando le detrazioni per chi ha più di 75 anni». Un’alternativa alle detrazioni è quella di elevare la no tax area solo per i pensionati over 75. Sembra invece tramontata l’ipotesi di inserire una «clausola di salvaguardia», che permetta ai redditi fino a 45mila euro di calcolare le imposte con il vecchio sistema, se più conveniente rispetto al nuovo: una concessione, prevista in un emendamento firmato dal capogruppo dell’Ulivo alla Camera Marina Sereni, che potrebbe costare fra 1,5 e 2 miliardi di euro. E non si parla più dell’aliquota fissa del 20% sui redditi derivanti dalle locazioni, che ugualmente ha il «difetto», agli occhi del governo, di generare un paio di miliardi di minor gettito, almeno nel primo anno.
Nel pacchetto di emendamenti alla Finanziaria sarà incluso anche l’accordo raggiunto fra governo, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil sul Tfr: il trattamento fiscale dei Fondi pensione integrativi si deciderà con la delega concernente la tassazione dei redditi da capitale (quella che prevede l’aumento dal 12,50% al 20% dell’imposta sul risparmio). Novità in arrivo anche per quanto riguarda il catasto. Spiega Grandi che il catasto avrà «due gambe»: resta nazionale, ma i Comuni potranno gestirlo, anche associandosi fra di loro.

I Comuni che si daranno da fare per scovare evasione fiscale, per individuare ville di campagna accatastate come case rurali, o immobili industriali che figurano sotto altre voci, potranno tenere gli incassi. «I Comuni che lavoreranno di più contro l’evasione, avranno maggiori entrate», assicura Grandi.

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