Arrivano i saldi, i milanesi spenderanno 200 euro a testa

È conto alla rovescia per i saldi invernali, al via il 6 gennaio, che secondo le stime vedrà i milanesi spendere circa 510 milioni di euro. È questa, almeno, la previsione di Federmodamilano (Unione Confcommercio), che calcola un acquisto medio a persona di circa 200 euro, e ricavi in crescita rispetto ai saldi 2010, «perchè si stima che più famiglie acquisteranno in saldo, e quasi la totalità dei negozi farà i saldi». Gli sconti medi - secondo la stima - saranno del 40 per cento, superiori ai saldi invernali 2010. «Dopo una stagione autunno-inverno difficile per il comparto moda con solo una ripresina dopo metà dicembre per quanto riguarda soprattutto gli accessori d’abbigliamento, le aspettative sono abbastanza ottimistiche in considerazione delle scorte di invenduto ancora piuttosto elevate», afferma in una nota Renato Borghi, presidente di Federmodamilano e vicepresidente Unione Confcommercio Milano. Con l’avvio dei saldi invernali 2011 - ricorda il comunicato - ritorna la tradizionale iniziativa dei «Saldi chiari» promossa da Federmodamilano e Unione Confcommercio in accordo con le associazioni dei consumatori.
Ecco alcuni dei consigli per i consumatori, alla base dell’iniziativa: anzitutto, durante i saldi l’operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito. Il dettagliante si impegna poi a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/CE. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all’atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l’operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall’emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato).

Il cliente ha inoltre il diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.

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