Asam frena, nominato solo il presidente

Giulio Sapelli sarà affiancato da due uomini della Provincia. Per gli altri nomi del Cda la decisione slitta a gennaio

Gianandrea Zagato

Per il nuovo consiglio d’amministrazione di Asam ci si rivede a fine gennaio. Palazzo Isimbardi ha infatti rimandato ogni decisione in merito alla super holding. Nero su bianco è stata messa solo una nomina: quella del presidente Giulio Sapelli che, in questa prima fase, è affiancato da Giancarlo Saporito e Giordano Vimercati ovvero il direttore generale della Provincia e il capo di gabinetto di Filippo Penati. Designazione, quest’ultima, che Forza Italia definisce «illegale»: motivo? «Il conflitto d’interessi di Vimercati e la confusione tra il suo ruolo istituzionale di controllore e quello di controllato poiché Asam è al novantanove per cento di proprietà di via Vivaio».
Accusa siglata da Bruno Dapei, capogruppo provinciale degli azzurri, che preannuncia «sul fatto» un nuovo esposto. Un’altra denuncia che s’accompagna a quella firmata dall’azzurro Max Bruschi sui «pasticci» delle nomine di Asam, sull’ennesimo «infortunio» dell’amministrazione del centrosinistra. Quale? Be’, l’inserimento di Gianpiero Rosmarini tra i nomi dei papabili al cda di Asam: «Dirigente di Efibanca che, secondo le cronache giudiziarie, è coinvolto nello scandalo Fiorani. Dettaglio scoperto in zona Cesarini che ha quindi “suggerito” di ritirare quest’ingombrante candidatura proposta a firma di Ezio Casati, capogruppo della Margherita». Ma, sorpresa, Rosmarini è già negli elenchi dei consigli d’amministrazione delle società partecipate dalla Provincia di Milano: «È uno dei tre consiglieri dell’Agenzia di sviluppo Milano Metropoli ovvero la creatura voluta da Penati e dai suoi boys per avviare progetti di reindustrializzazioni nel Milanese» continua Bruschi. E mentre Alleanza nazionale invita Penati a prendere le distanze e pretendere le dimissioni di Rosmarini dal cda dell’Asam, «gesto quantomeno opportuno, fermo restando ogni presupposto garantista», il presidente di via Vivaio si limita ad osservare «che si deve tenere conto delle candidature pervenute alla scadenza, escluse quelle eventualmente ritirate». Osservazione che il diessino alla guida della Provincia fa seguire da una valutazione politica: «Non esiste alcuna scollatura tra presidente, giunta e forze politiche della maggioranza» ovvero «su Asam la scelta è condivisa, sapendo che dobbiamo assumerci e affrontare insieme la responsabilità di una sfida importante con il pubblico che dev’essere esempio per il privato».
Sfida allargata anche al sindaco di Milano, Gabriele Albertini, affinché «collabori» ad un «possibile cofinanziamento di Asam per la linea 4 della metropolitana senza dover vendere di fretta ai privati le quote della Sea ora che la gara è fallita».

Apertura con in prospettiva la «quotazione in Borsa di Asam» che, chiosa Forza Italia, «nasce con alle spalle un enorme debito, nessuna concreta realizzazione e senza nemmeno una sede operativa». Che, naturalmente, si sta cercando nel quadrilatero d’oro di Milano.

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