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Albanese ancora nella bufera: "Toglietele il Premio Luchetta"

La protesta di Figec-Cisal dopo le ultime dichiarazioni della relatrice Onu: “Le venga revocato il riconoscimento in onore dei giornalisti caduti in guerra”

Albanese ancora nella bufera: "Toglietele il Premio Luchetta"
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Ancora polemiche su Francesca Albanese. Lo scorso 21 novembre la relatrice Onu ha ricevuto il Premio giornalistico "Marco Luchetta", dedicato alla memoria di Marco Luchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo e Miran Hrovatin, i quattro reporter Rai uccisi mentre raccontavano i conflitti in Bosnia e Somalia. Come già raccontato, la reazione della comunità triestina è stata immediata. Dalla Comunità ebraica locale a molti cittadini, le critiche si sono riversate sui social in poche ore. Ma non è finita qui.

Quando la polemica sembrava essersi placata, la vicenda è riesplosa dopo l'attacco squadrista di un gruppo di militanti Pro Pal alla redazione torinese de La Stampa. La Albanese, insignita di un premio dedicato a giornalisti caduti per raccontare la violenza delle guerre, non ha condannato subito l'episodio. E, quando lo ha fatto, ha accompagnato la condanna con una critica diretta ai media: "Condanno" l'irruzione a "La Stampa" ma "questo deve essere anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del nuovo lavoro e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione".

Parole che hanno irritato i rappresentanti del sindacato Figec-Cisal del Friuli Venezia Giulia, Andrea Bulgarelli, Renato D'Argenio e Andro Merkù. Come riportato da Giornalistitalia, i tre hanno ricordato alla Albanese che "la libertà di stampa è una delle grandi conquiste costituzionali di questo Paese e che le sue considerazioni sul giornalismo italiano dicono molto sulla sua personale interpretazione della democrazia. Non si può giustificare, né condannare soltanto in ritardo e dopo le polemiche, manifestazioni che – a margine dei cortei Pro Pal – hanno generato violenze contro molti giornalisti in diverse città italiane".

Per questo, i rappresentanti Figec-Cisal hanno evidenziato che dovrebbe essere la stessa Albanese a fare un passo indietro: "Per le affermazioni rivolte all'informazione italiana e alla libertà di stampa, dovrebbe essere la stessa Albanese a riconsegnare il Premio attribuitole proprio da quel mondo del giornalismo che lei ha così duramente criticato.

Sicuri che non accadrà, chiediamo alla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, per un gesto di coerenza e di rispetto nei confronti di una professione che ne ha sempre ispirato l'agire, di revocare il riconoscimento conferito a Francesca Albanese".

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