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"Anche io ho rischiato", "Sciacalla". Il post della Ferragni divide i social

L'imprenditrice digitale ha parlato della sua esperienza personale commentando la drammatica morte del neonato di Roma. Tante le critiche sui social, ma c'è chi la difende

"Anche io ho rischiato", "Sciacalla". Il post della Ferragni divide i social

La vicenda del neonato morto al "Pertini" di Roma, forse per soffocamento, mentre dormiva nel letto insieme alla madre ha scosso gli animi di tutti. Ogni donna si è immedesimata nella 29enne che, stremata dalle fatiche del parto e dalle prime notti insonni, si è addormentata commettendo, forse, l'errore più atroce: quello di soffocare il proprio figlio con il proprio peso senza accorgersene. Tra le tante testimonianze c'è anche quella di un volto noto al pubblico, Chiara Ferragni, che attraverso Instagram ha voluto raccontare la sua personale esperienza delle difficoltà vissute dopo la nascita di Leone.

Le parole di Chiara Ferragni

"Le donne vengono sempre lasciate sole e questo è un problema grandissimo", ha scritto l'imprenditrice sui social, parlando per la prima volta di quanto vissuto sei anni fa in America, dopo la nascita del primo figlio: "Mi ricordo quando ho partorito Leo dopo un'induzione di ventiquattro ore e quando mi è stato lasciato al seno per l'allattamento ho rischiato in primis di addormentarmi diverse volte. Ci vuole supporto e aiuto. Siamo donne e mamme, non super eroi". Una testimonianza di solidarietà nei confronti della famiglia romana che oggi vive un dramma, ma che ha scatenato l'ennesima polemica contro di lei.

La polemica social per le parole della Ferragni

Per molti Chiara Ferragni non sarebbe dovuta neppure intervenire sul caso, in quanto persona "privilegiata". E così sono piovute le critiche: "Detto da una che ha babysitter 24h su 24h e al cui marito fu concesso di accedere al reparto maternità sebbene le norme Covid lo vietassero. Speculano su qualsiasi disgrazia pur di far cassa", "Come no: privilegiata in stanza privata alla Mangiagalli. Stare zitta ogni tanto no?", "Che Ferragni abbia rischiato lo vedo alquanto improbabile. Io ho partorito in clinica privata e avevo una ostetrica h24". E ancora: "Figurati se non si metteva in mezzo, questa rompicoglioni", "Sciacalla". Altri invece hanno compreso il pensiero espresso dall'imprenditrice digitale, testimonianza di una mamma che, sebbene abbia tutto, può comunque sentirsi sola e abbandonata in un momento così delicato fisicamente e emotivamente: "Dai, puoi essere ricca quanto ti pare ma in quel momento sei comunque una donna fragile e spossata. Poteva succedere anche alla Ferragni, sì. Poi che vi stia sulle p... è un altro discorso", "Io ci credo a quello che dice, siamo tutte uguali nel momento della sofferenza e delle difficoltà".

L'esperienza americana della Ferragni

La polemica si è infiammata velocemente sui social e ha fatto finire al centro della discussione anche la clinica Mangiagalli di Milano, dove è previsto che il neonato dorma in stanza con la neomamma (rooming in). In realtà nel suo messaggio di sostegno alla madre di Roma, Chiara Ferragni ha precisato che la sua esperienza più drammatica - dopo oltre venti ore di travaglio - è stata quella vissuta negli Stati Uniti dopo la nascita di Leone, venuto alla luce in una clinica di Los Angeles nel 2018. Solo la secondogenita di

html">Fedez e Chiara Ferragni, Vittoria, è nata alla Mangiagalli ma l'ospedale non è stato menzionato dall'influencer.

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