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Saviano continua con gli insulti a Salvini e Meloni

Dopo la prima udienza del processo per diffamazione alla Meloni, lo scrittore va a Piazzapulita per difendersi. "Critico il potere politico". Poi fa la vittima: "In Italia si scelgono alcune personalità per isolarle"

"Bastardi a Salvini e Meloni? Lo rivendico". Saviano ora fa la vittima

Revindica il suo diritto di attaccare, di insultare. Di offendere. Roberto Saviano non molla, non si scusa. Quel "bastardi" indirizzato a Salvini e Meloni - sostiene lo scrittore campano - era solo una "dura critica". A decidere se è davvero così o se invece si trattava di diffamazione, però, ora saranno i giudici. Reduce dalla prima udienza del processo che lo vede imputato a Roma per quell'espressione da lui riferita ai due leader politici, l'autore di Gomorra si è presentato ieri sera a Piazzapulita. E ha fatto scattare l'autodifesa. Introdotto dal conduttore Corrado Formigli come colui che è "sotto processo per una parola", il paladino anti-mafia si è lanciato in un lungo sermone pro domo sua. "Bastardi? È un 'ingaggio' che io rivendico e non è stata neanche una scelta emotiva. Volevo dire: ora basta", ha affermato.

La difesa di Saviano

"La libertà di critica va commisurata al potere politico. Maggiore è il potere, maggiore è la possibilità di critica. Io sto criticando il potere politico che mente sistematicamente. La mia non è un'opinione politica", ha arrigato Saviano a Piazzapulita. Con l'espressione contrita della vittima, lo scrittore ha parlato dell'attualità politica, descrivendo scenari a tinte fosche per il nostro Paese. "Non ci sono più spazi per resistere. Ci sono i social dove le fesserie che dicono vengono propagandate senza freni", ha raccontato, arrivando a condividere l'improbabile definizione di "democratura" (neologismo che descrive una situazione di domocrazia e dittatura allo stesso tempo).

"In Italia si isolano le critiche al governo"

Secondo l'autore, infatti, in Italia le voci critiche contro il governo verrebbero silenziate per lanciare chissà quale messaggio ai dissenzienti. La verità è che la libertà di insulto al premier e ai ministri sembra un atteggiamento ormai sdoganato dalla sinistra; ritenuto tutto sommato accettabile. Se non addirittura doveroso. "Quello che sta succedendo è quello che accade in Polonia, in Ungheria. Si scelgono delle personalità e delle voci per isolarle. A quelle si rende la vita difficile, così tutti zitti e tutti impauriti...", ha osservato Saviano, che nel frattempo - alla faccia dell'isolamento - parlava in prima serata su una rete nazionale per esprimere le proprie ragioni davanti a più di 800mila spettatori.

L'offesa agli elettori del centrodestra

"Per alcuni la situazione sta iniziando a diventare complicata", ha proseguito Saviano, imbastendo un'immaginaria narrazione da caccia alle streghe. Poi l'attacco ai politici di centrodestra: "I loro giornali mettono i nemici sulle prime pagine, dossierano, pestano, sono mandati per fare questo. Rispetto ai governi Berlusconi c'è poca resistenza". Toh. E pensare che anche durante i governi del Cavaliere c'era chi utilizzava argomentazioni simili a quelle pronunciate oggi dallo scrittore antimafia. Ci viene da pensare che quegli scenari evocati dalla sinistra e dai suoi paladini fossero pretestuosi e irrealistici allora come oggi.

"Propaganda razzista contro i migranti"

Piuttosto, a enunciare una strana concezione della democrazia è stato proprio Saviano su La7. "Non è perché hai vinto le elezioni che puoi comandare. Gli piacerebbe, non vedevano l'ora, si stanno vendicando...Resisteremo il più possibile", ha tuonato lo scrittore in riferimento al centrodestra. E non sono mancati rimproveri agli elettori di quella compagine politica, rei probabilmente di aver portato al potere i leader invisi allo scrittore antimafia. "Chi ha votato per i partiti di destra è stato sedotto dalla retorica sui migranti", ha affermato l'autore di Gomorra. E ancora: "Vorrei che chi ha votato a destra si senta preso in giro. Che pensi che la propaganda razzista contro i migranti sia stato un tranello per avere voti. Ho detto bastardi criticando il potere che gioca sulla pelle dei migranti. I migranti sono violenti? Spesso si attaccano all’alcol perché restano clandestini e la colpa è di chi li lascia in questa condizione". Se delinquono, insomma, sarebbe colpa del governo.

Nella sua dissertazione al cospetto di Formigli, Roberto ha quindi difeso le Ong. "Sono una risorsa. Dovresti parlare con chi è esperto di questi problemi. Non sono nemici. Sono alleati".

E sul reddito di cittadinanza ha dato la propria benedizione: "In molti casi ha impedito il crimine predatorio".

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