Iva Zanicchi è stata ospite di Mara Venier a Domenica In per raccontare una parte della sua vita tra grandi amori e passioni. È stata un'intervista appassionata, piena e sincera, come è da sempre l'Aquila di Ligonchio, una delle più grandi interpreti di sempre della musica italiana. Ma in quest'intervista, accomiatandosi prima di uscire dallo studio, la cantante ha voluto fare un appello, andando forse controcorrente ma richiamando quello che, in Italia e il Europa, è il Natale.
"Voglio augurare un Natale sano. Ascoltatemi, se potete mi raccomando l'albero di Natale è bellissimo, un simbolo meraviglioso, ma fate anche il presepe: e non vi lasciate intimidire. Perché quando sento: 'No a scuola non han potuto fare il presepe per non offendere i bambini di altre religioni...'. Vergogna! Dovete vergognarvi, o tirano giù il crocifisso... Occhio eh! Dobbiamo salvaguardare le nostre origini e la nostra religione e così sarà un bel Natale", ha detto la cantante rivolgendosi al pubblico, guardando dritto in camera e facendo riferimento a quanto, da troppi anni, sta succedendo nelle scuole e nelle comunità del nostro Paese. Anche quest'anno, infatti, ci sono state numerose testimonianze di scuole che hanno scelto di non fare il presepe proprio per il motivo dichiarato in tv da Iva Zanicchi. E scuole che per lo stesso motivo hanno deciso di censurare "Gesù" dalle canzoni del Natale.
Purtroppo, nel tempo in cui viviamo, viene confusa l'integrazione per con la cancellazione della tradizione che, nello slancio estremo del politicamente corretto, sembra essere l'unico modo per essere accoglienti con gli stranieri. Ma da sempre le società si sono amalgamate e hanno proliferato senza annullarsi, a meno che non ci sia stata un'invasione o una conquista: mai, nei secoli precedenti ai nostri, chi ci ha preceduto ha ritenuto intelligente cancellare la propria tradizione e cultura per sentire accolti gli stranieri. E allora ben vengano gli appelli come quelli di Iva Zanicchi a non dimenticare la nostra tradizione e, soprattutto, a non dimenticare cosa è davvero il Natale, ossia la nascita del figlio di Dio.
Se eliminiamo la sua figura, appiattendo e secolarizzando il significato stesso del Natale, le generazioni che verranno dopo non sapranno neanche più cosa sia il Natale e si tornerà alla festa laica, al paganesimo dei Saturnali, rinnegando secoli di storia. Anche questo è lo spirito del "Presepe Pride" lanciato da il Giornale, che sta ricevendo migliaia di immagini di presepi dei lettori.