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"Fascisti, cialtroni, pezzenti". Insulti al governo nel salotto di Formigli

Christian Raimo offende senza freni il ministro Lollobrigida e l'intero esecutivo a Piazzapulita: Italo Bocchino lo mette a tacere in pochissimi secondi

"Fascisti, cialtroni, pezzenti". Insulti al governo nel salotto di Formigli

Sono passati ormai tre giorni da quella frase, ma l'espressione "sostituzione etnica" - usata da Francesco Lollobrigida nel corso di un ragionamento sulla denatalità in Italia – continua a tenere banco. Anche nei "salotti" buoni della televisione. Corrado Formigli non poteva assolutamente perdere un'occasione per attaccare per l'ennesima volta il governo. E così, anche durante l'ultima puntata di Piazzapulita, andata in onda ieri sera su La7, si è dedicata buona parte della trasmissione per attaccare a spron battuto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare e l'intero esecutivo. Anzi: oltre che a dure critiche, sono andati in diretta tv dei veri e propri pesanti insulti all'indirizzo della coalizione di centrodestra che sta governando in questo momento l'Italia. Ma andiamo con ordine.

Formigli "censura" Italo Bocchino

Dopo il classico monologo di Formigli, un servizio ripropone - con sapienti taglia e cuci - la settimana politica appena trascorsa, mettendo naturalmente in evidenza la frase del ministro Lollobrigida e ponendola in relazioni a vecchi discorsi di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Si rientra in studio e il direttore del Secolo d'Italia, Italo Bocchino, tenta di difendere l'esponente di FdI dagli attacchi del conduttore del programma: "Avete preso un pezzo del ragionamento di quattro minuti di Lollobrigida, con due frame da 15 secondi ciascuno, per impiccarlo. Ma lui ha fatto un intervento a favore dell'immigrazione regolare". E, proprio nel momento in cui sta citando le frasi testuali del ministro, ecco che Formigli lo interrompe bruscamente: "Va bene, ora ha finito".

Dopo gli interventi di Stefano Cappellini e di Aldo Cazzullo, tocca allo scrittore Christian Raimo dire la sua, senza alcun tipo di freno. "La leggerezza, ignoranza, cialtroneria, oltre che un razzismo plateale del ministro fa impressione". Ma è solo l'inizio della sua escalation delirante. "Abbiamo visto all’opera un governo che non è soltanto chimicamente fascista, ma è un governo cialtrone e pezzente da un punto di vista culturale". Le motivazioni delle sue affermazioni raggiungono vette altissime.

"Il curriculum di Francesco Lollobrigida è un foglio bianco. In vita sua non ha fatto niente – sostiene Raimo -. Ha quel posto lì semplicemente perché ha militato in piccoli gruppetti neofascisti. Non è la questione degli underdog, ma dei parvenu: che non hanno studiato, non hanno lavorato, non hanno fatto nulla in vita loro. Solo militanza in piccoli gruppuscoli neofascisti e stanno al potere da 20 anni". Nel pochissimo tempo che ha a disposizione, Bocchino si riprende la parola e distrugge dialetticamente Raimo in dieci secondi scarsi: "Siamo in democrazia e la sovranità appartiene al popolo. Se ti candidi tu contro Lollobrigida, lui prende 100mila voti e tu 100 e basta".

Sipario.

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