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Stranezze dei turisti a tavola: dal formaggio sulle vongole alla "carbonara"

L'avventura dei turisti stranieri in Italia alla ricerca di piatti che non esistono. La lingua italiana? Una variante dello spagnolo

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L'Italia è il Bel Paese, la culla dell'arte, della cultura, della bellezza, la terra di città meravigliose come Roma, Venezia, Firenze, di spiagge sterminate, di montagne innevate e, soprattutto, della Buona Tavola. Lo sappiamo noi italiani e lo sanno pure i milioni di visitatori stranieri che ogni anno arrivano in Italia da tutto il mondo per trascorrere le vacanze estive. Lo sanno bene i nostri ristoratori che aspettano con trepidazione l'apertura della stagione.

I turisti stranieri al ristorante hanno spesso atteggiamenti che possono apparirci curiosi, dovuti ai preconcetti e alle raffigurazioni falsate dell'Italia esistenti nei loro paesi di origine. Danno per scontato che tutti i camerieri parlino fluentemente inglese o francese, alcuni pensano invece che l'italiano sia una variante dello spagnolo e che quindi lo capiscano perfettamente. Non conoscono gli orari dei pasti e non è difficile vedere americani o tedeschi mangiare ciclopiche porzioni di lasagna alle 4 del pomeriggio, tanto che non si capisce se il loro possa essere un pranzo ritardatario o una cena regolata secondo l'orologio delle galline.

Sicuramente una delle cose più curiose degli stranieri è l'aspettativa che si sono fatti a casa loro della cucina italiana. Nel loro immaginario sono convinti che in Italia esistano solo pizza e pasta. Rimangono a bocca aperta quando dopo aver ordinato una pepperoni pizza se ne vedono arrivare una ricoperta della gustosa verdura grigliata, scoprendo così che qui in Italia avrebbero dovuto ordinare una diavola col salamino piccante.
Il vero shock arriva però quando non trovano da nessuna parte, in nessun menu le fettuccine Alfredo. Scuotono la testa con incredulità quando scoprono che il piatto italiano più famoso all'estero è pressoché sconosciuto in Italia.

Per consolarsi ordinano quindi dei bei piattoni di spaghetti allo scoglio che subito cospargono di abbondante di formaggio grattugiato (chiedono il Parmesan, espressamente) e dopo averli tagliati con il coltello li gustano accompagnati da un buon cappuccino bollente in quella che per loro è una cenetta in perfetto stile italiano. Non sono però tutti così fortunati. Ad altri si legge la delusione negli occhi quando sul tavolo arrivano gli spaghetti alla carbonara ordinati privi di funghi e piselli e per di più al dente.

Per molti turisti stranieri un viaggio in Italia ha un vero effetto di risveglio spiritual-culinario. Dopo lo sgomento iniziale nello scoprire che i piatti "italiani" che hanno mangiato per tutta la vita semplicemente non esistono o sono altro, subentra quindi un sentimento di piacevole stupore, quindi di curiosità e infine di meraviglia nell'assaggiare deliziose specialità italiane al di là di ogni loro immaginazione. La soddisfazione è tale che che quasi sempre neppure la scoperta della voce "coperto" nel conto finale, anch'essa sconosciuta, riesce a togliere il sorriso dal volto dell'appagato ospite giunto da tanto lontano.

Un sorriso che li accompagnerà fino a casa e che mostreranno ogni volta che torneranno in Italia perché chiunque arrivi nel Bel Paese e assaggi la nostra vera cucina non potrà più farne a meno.

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