
Stamattina, 11 giugno, alle 9:44 del mattino, si è verificato un evento astronomico ricco di fascino e simbolismo: la Luna Piena di giugno, conosciuta anche come Luna delle Fragole. Questo nome poetico, dalle origini antiche, proviene dalle tradizioni dei nativi americani, che lo associavano al periodo della raccolta delle fragole.
Come vederla
Per godere appieno della bellezza della Luna delle Fragole, in Italia sarà necessario attendere il tramonto. A Roma, il nostro satellite tornerà a farsi vedere verso le 21:30, colorandosi di calde sfumature aranciate all’orizzonte orientale. A Milano, la sua comparsa è attesa intorno alle 22:00, mentre a Messina si potrà scorgere poco dopo le 21:00. Un momento suggestivo e coinvolgente, in cui cielo e cultura si incontrano per offrire uno spettacolo che parla di scienza ma anche di meraviglia e tradizione.
Il perchè del nome
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il nome Luna delle Fragole non si riferisce al colore della Luna. L’origine è ben più simbolica e affonda le radici nelle tradizioni delle popolazioni native del Nord America, che seguivano un calendario lunare legato ai cicli naturali. Ogni plenilunio veniva associato a un evento stagionale importante per la vita della comunità. Quello di giugno segnava il periodo in cui le fragole selvatiche raggiungevano la piena maturazione: un tempo di raccolta, abbondanza e celebrazione.
Come riportato da Almanac.com, il nome Luna delle Fragole era utilizzato da numerose tribù native nordamericane — tra cui Algonchini, Dakota, Lakota e Ojibwe — per segnare simbolicamente l’inizio dell’estate. Ogni comunità, però, aveva le proprie denominazioni, ispirate ai ritmi della natura. Gli Anishinaabe parlavano della Luna della Fioritura, i Cherokee della Luna del Mais Verde, mentre per i Cree era la Luna della Schiusa. Espressioni che raccontano un tempo in cui i cicli naturali scandivano la vita, molto prima che arrivasse il calendario moderno.
Una visione incredibile
La Luna Piena dell’11 giugno sarà un evento particolarmente raro e significativo: sarà infatti la più meridionale visibile nei cieli italiani per i prossimi 18 anni, fino al 2043. Questo fenomeno è legato a un evento astronomico chiamato lunistizio maggiore, un momento in cui l’orbita lunare raggiunge la sua massima inclinazione rispetto all’equatore terrestre. A spiegare con chiarezza questo affascinante meccanismo è l’astrofisico Gianluca Masi, che accompagnerà il pubblico in una speciale diretta online organizzata dal Virtual Telescope Project, offrendo l’opportunità di osservare il plenilunio anche a distanza.
"L’orbita lunare è inclinata di poco più di cinque gradi rispetto a quella della Terra", spiega l’astrofisico Masi. "Quando questa inclinazione si combina con la posizione estrema del Sole nel mese di giugno, la Luna appare molto bassa sull’orizzonte, raggiungendo il punto più meridionale visibile dal nostro emisfero". Questo particolare allineamento offrirà un effetto ottico suggestivo: la Luna sembrerà più grande del solito e assumerà tonalità calde, dal giallo intenso all’arancione, a causa del maggiore spessore atmosferico attraversato dalla sua luce.
Il cielo di giugno
Giugno non porta con sé solo il fascino della Luna Piena: il cielo del mese riserva agli appassionati di astronomia una serie di eventi da non perdere. Tra i più spettacolari, le congiunzioni tra la Luna e alcuni dei principali corpi celesti. Il 19 giugno sarà la volta di Saturno, seguita il 22 da un incontro ravvicinato con Venere.
Il 23, la Luna sfiorerà l’ammasso stellare delle Pleiadi, mentre il 29 si troverà in congiunzione con Marte. Proprio in quella data avverrà anche una rara occultazione del Pianeta Rosso, purtroppo non visibile dall’Italia.