Cultura e società

Trans e curvy: Miss Universo si piega al politicamente corretto

Il concorso di bellezza si allinea alle prassi del politicamente corretto: in passerella anche candidate transgender e curvy. Modificato il regolamento per far spazio alle mamme

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Un tempo dalle passerelle dei concorsi di bellezza si invocava "la pace nel mondo", a dimostrazione di un impegno civile in realtà non richiesto alle reginette. Ora invece il mantra è cambiato e segue anch'esso le mode. Così, da quegli stessi palchi, si lanciano generici messaggi in linea con le attuali prassi del politicamente corretto. È accaduto recentemente anche a Miss Universo: il concorso, tenutosi quest'anno in Salvador, è stato trasformato in una parata di ideali mainstream ormai validi per tutte le occasioni. L'edizione 2023, vinta dalla 23enne Sheynnis Palacios, dal Nicaragua, verrà infatti ricordata anche e soprattutto per la presenza di candidate transgender e curvy.

Ormai simili contesti vengono del resto utilizzati per declinare il concetto di inclusione - di per sé giusto e condivisibile - in modo quasi artefatto Così, Miss Universo 2023 ha visto la partecipazione di due candidate transgender (in foto): la rappresentante dei Paesi Bassi e quella del Portogallo. Quest'ultima, Marina Machete, assistente di volo di 28 anni e attivista per i diritti Lgbt, si era detta "orgogliosa di essere la prima donna trans a competere per il titolo". E, nel luglio scorso, era arrivata l'incoronazione dell'olandese Rikkie Kolle, una modella trans di 22 anni, diventata la prima donna transgender a essere incoronata Miss Paesi Bassi. Entrambe sono volate sulla passerella internazionale di El Salvador.

Jane Dipika Garrett è stata invece la prima candidata "curvy" della storia di Miss Universo. Infermiera di 23 anni, la giovane era risultata vincitrice di Miss Nepal, il suo Paese. "Da persona curvy che non rientra in certi standard sono qui per rappresentare tutte le donne", aveva affermato nel corso delle selezioni, ricevendo un ampio supporto sui social. "Prendiamoci questa corona e mostriamo al mondo la vera bellezza che viene da dentro!", avevano scandito i suoi sostenitori nelle conversazioni online e nei commenti alle sue fotografie.

Con opportune modifiche al regolamento, Miss Universo aveva accettato in concorso anche candidate con figli, tra cui la delegata del Guatemala, Michelle Cohn, e quella colombiana, Maria Camila Avella. Cohn, modella e imprenditrice di 28 anni, si è sposata nel 2016 e ha due figli. Avella è invece una modella e presentatrice colombiana, 28 anni, si è sposata nel 2020 ed è mamma di una bambina. Anche in questo caso, l'obiettivo degli organizzatori era quello di lanciare un messaggio, di celebrare l'inclusività. E la tendenza a trasformare quella passerella in un palco "impegnato" per forza di cose ha riguardato anche la vincitrice Sheynnis Palacios.

Appena incoronata, la giovane nicaraguense si è infatti apprestata a lanciare un messaggio sulla parità di salario fra uomini e donne.

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