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"Meloni? All'estero più consensi di Draghi". Briatore smentisce gli anti-Giorgia

"Meloni una fuoriclasse, la sua reputazione all'estero è molto alta". L'imprenditore testimonia la stima di cui il premier gode fuori confine, smentendo le fantasie progressiste sull'Italia "isolata"

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Ricordate la storiella dell'Italia "isolata" all'estero? La sinistra ci aveva imbastito sopra una faziosissima narrazione, sostenendo che Giorgia Meloni al governo sarebbe stata disconosciuta dai partner internazionali. Di più: secondo i progressisti, l'arrivo della leader di Fratelli d'Italia a Palazzo Chigi avrebbe fatto crollare gli investimenti e l'economia. Il nostro Paese - assicuravano i gufi - sarebbe stato tagliato fuori dai giri che contano. Peccato che sia accaduto l'esatto opposto. A testimoniare la colossale smentita di quelle profezie sinistre (è proprio il caso di dirlo) è stato nelle scorse ore Flavio Briatore, uno che i contesti imprenditoriali stranieri li frequenta un giorno si e l'altro pure.

"Continuo a pensare che Giorgia Meloni sia una fuoriclasse. La reputazione del nostro presidente del Consiglio all'estero è molto alta", ha affermato Briatore nella più recente puntata di È sempre Cartabianca, il talk show condotto su Rete4 da Bianca Berlinguer. "Credo sia il primo ministro che ha avuto più consensi all'estero, anche più di Draghi", ha proseguito il noto imprenditore, di fatto smentendo ogni congettura (anche recente) sul presunto atteggiamento ostile degli stranieri nei confronti del nostro governo. Già a inizio 2023, del resto, un sondaggio della società americana Morning Consult aveva attestato come la leader di Fratelli d'Italia fosse il primo capo di governo in classifica nel gradimento in Europa, con il 48% dei pareri favorevoli.

Quel successo era stato poi suggellato anche in ambito internazionale nelle prime visite all'estero del premier e nell'atteggiamento di particolare intesa mostrato dal presidente Usa Joe Biden verso l'inquilina di Palazzo Chigi. Al contempo, Meloni aveva sin da subito fatto sentire la propria voce anche in Europa, soprattutto su temi - come quello delle politiche migratorie - rispetto ai quali l'Italia aveva sempre tentennato a imporsi. Ora le parole di Briatore completano in qualche modo quel quadro positivo. "È difficile gestire questo paese, il governo c'è da 8 mesi. Finché non arriveremo ad avere una repubblica presidenziale, in cui vince le elezioni comanda e decide, si sarà sempre sotto il tiro del nemico", ha altresì osservato il noto imprenditore su Rete4.

Poi Flavio ha aggiunto una chiosa più soggettiva. "Nel nostro settore - tra ristorazione e turismo - i salari sono aumentati, il prodotto finale è costato di più. L'utile per le aziende è diminuito, perché i costi a carico delle aziende non sono diminuiti". Sul tema lavorativo, tuttavia, Briatore continua a mantenere un approccio schietto e tranchant. "Il problema vero è che la gente non ha voglia di lavorare. Riceviamo 100-200 curriculum, ai colloqui le persone chiedono quanti sono i giorni liberi. Non gli interessa lavorare, gli interessa il tempo libero", ha tuonato il manager su Rete4. E infine: "Non vogliono lavorare il sabato e la domenica. Questo problema riguarda in particolare l'Italia. Vi invito a venire in ufficio da noi quando facciamo le interviste.

Lo dico e lo ripeto, i ragazzi di oggi non hanno la voglia di lavorare che aveva la mia generazione".

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