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Dalla patatine nel gelato al ghiaccio nel vino: nuovi e vecchi crimini contro la nostra cultura gastronomica

Nel mondo sono tanti gli errori che si commettono nel cucinare piatti italiani. In questo articolo analizziamo le nuove tendenze che travisano la nostra tradizione

Dalla patatine nel gelato al ghiaccio nel vino: nuovi e vecchi crimini contro la nostra cultura gastronomica

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Dalla patatine nel gelato al ghiaccio nel vino: nuovi e vecchi crimini contro la nostra cultura gastronomica

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Carbonare con la panna, spaghetti scotti e ananas sulla pizza. E ancora il ketchup usato al posto del pomodoro, il cappuccino bevuto durante i pasti e, protagonista dell’ultima estate, i cubetti di ghiaccio nel vino. Di crimini gastronomici contro la nostra cucina e tradizioni se ne vedono tantissimi. Sia nel mondo sia in Italia, dove vengono importati dai turisti. Talmente tanti che qualcuno ha deciso di raccoglierli in una lista.

Ci ha pensato ad esempio You Gov, società britannica internazionale di ricerche di mercato e analisi dei dati che qualche tempo fa aveva elaborato un sondaggio in cui gli intervistati provenienti da diverse parti del mondo dovevano commentare 19 abusi nei confronti della nostra cucina. In pratica ogni persona doveva decretare se tali pratiche culinarie fossero accettabili o meno. Fra le tante, troviamo abitudini diffuse oltreoceano come usare la pasta per contorno e mettere il formaggio sui frutti di mare. Era la fine del 2021. Ora sono passati due anni e, nel frattempo, qualche nuovo crimine contro la nostra buona cucina è diventato trend. Vediamo allora le novità nella galleria degli orrori contro la cucina italiana.

Il ghiaccio nel vino

All'estero amano tanto il nostro vino, ma non lo risparmiano mica. Vettica, frazione di Amalfi, Costiera Amalfitana. È un giorno di agosto come tanti da passare in spiaggia. Ad un certo punto un turista australiano ordina una bottiglia di rosato che gli viene portata fino al lettino del One Fire Beach. Nonostante la glacette, il turista non si accontenta e aggiunge due cubetti di ghiaccio nel calice. Scene analoghe si sono viste un po’ ovunque sulle coste italiane negli ultimi mesi. La cosa assurda è che la pratica, bocciata da molti esperti, proverrebbe proprio dalla Francia, la patria dei vini. A Saint Tropez infatti impazza la moda eretica, ma la cosiddetta piscine è sconsigliabile per due motivi: il ghiaccio ammazza in bocca gli aromi del vino e una volta scioltosi diluisce ciò che stiamo bevendo.

ghiaccio

Le patatine nel gelato

Il ghiaccio nel vino può essere parzialmente compreso perché almeno nell’intenzione– cioè tenere fresca la bevanda quando fa troppo caldo– c’è buona fede. Inoltre per qualcuno è sempre meglio un vino con ghiaccio che un vino bianco o rosato caldo. Come si può giudicare, invece, il trend delle patatine fritte inzuppate nel gelato? No, questo obbrobrio non si può giustificare, ma solo documentare. Sono numerosi, infatti, i contenuti social che ritraggono utenti soddisfatti che inzuppano french fries in palline con cono e senza cono.

Patitine e gelato
Patatine con gelato servite a al Devon Cafe, Sidney (Australia)

La moda è partita da Australia e Inghilterra prima del Covid, dove questo abbinamento non veniva proposto solo nelle case ma anche in alcuni esercizi (anche Burger King Singapore nel 2020 serviva Sundae accompagnato da patatine). Negli ultimi anni è ripartita sui social una tendenza che forse non si era mai fermata.

Lo scherzo del cappuccino e il cartello

Il cappuccino dopo mezzogiorno rimane un evergreen. Nadia Munno, in arte Pasta Queen, è un’influencer italiana (2 milioni di followers su Instagram) che negli States è diventata divulgatrice della nostra cucina. Le sue ricette, per quanto sembrino concepite per un pubblico straniero e rispecchino l’immagine che loro hanno di noi, sono molto interessanti e ben eseguite. Ma oltre alle preparazioni, sulla sua pagina figurano anche diversi contenuti che educano alle buone abitudini. Proprio lei, quest’estate è stata protagonista di un siparietto in un ristorante milanese. È stato acchittato infatti uno scherzo in cui una sua amica ordina un cappuccino da accompagnare alla pasta. Il cameriere, stupito, incassa l’ordine e risponde “che dolore che mi fa”. E le serve il cappuccino solo dopo che ha finito di mangiare evitando un pairing piuttosto cringe. Ma rimanendo sullo stesso tema, virale nel 2023 è diventato anche il cartellone esposto a Piazza Navona con su scritto: “Please, no cappuccino after 12 p.m”. Chissà se qualcuno avrà ascoltato il consiglio.

Cappuccio

La one pot pasta

Da un po’ di tempo si è diffusa una tecnica di cottura chiamata one pot pasta. Consiste nel mettere in acqua fredda la pasta insieme ad altri ingredienti: si porta ad ebollizione e si cuoce tutto in una sola pentola. Se il risultato è cremoso e forse alcuni alimenti rilasciano meglio i sapori, non tutti i puristi italiani apprezzano la preparazione. Ma intanto le ricette one pot hanno capeggiato le home di pagine come New York Times (Food) e sono state raccolte in un libro da Martha Stewart, che ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. Alla fine le one pot si sono insinuate pure nelle nostre cucine.

In tempi recenti, alcuni l’hanno consigliata per alleggerire il costo della bolletta quando è scoppiato il caro energetico.

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