Ranucci ora fa la vittima: “Nuovi attacchi contro di me”

Il conduttore di "Report" non digerisce gli articoli di oggi contro di lui: “Vogliono delegittimare la trasmissione”

Ranucci ora fa la vittima: “Nuovi attacchi contro di me”
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Il giorno dopo la prima puntata della nuova edizione di "Report", Sigfrido Ranucci ha il dente avvelenato nei confronti dei quotidiani che si sono occupati della vicenda legata all'intercettazione telefonica trasmessa in televisione un anno fa - e recentemente sanzionata con una multa dal Garante della privacy - tra Gennaro Sangiuliano e sua moglie a proposito dell'affaire di Maria Rosaria Boccia. E fa la parte della vittima. Tutto parte dalla presentazione del libro "Genocidio" di Rula Jebreal avvenuta questa mattina nella sala stampa della Camera dei Deputati a fianco anche di Giuseppe Conte. Quando la giornalista palestinese lo ha indicato sostanzialmente "So cosa abbiamo dovuto passare come Report per usare per la prima volta la parola genocidio in una trasmissione, mi si chiedeva continuamente di cambiare il titolo e il lancio della puntata, qualcuno si è anche sorpreso per il fatto che l'avessimo usata".

Dopo di che il conduttore Rai è tornato a parlare della sua vicenda personale anche in seguito l'attentato sotto casa sua alle porte di Roma. L'ardito paragone tra Gaza e Pomezia viene utilizzato anche da Ranucci: "In un contesto di guerra usano le bombe, in un contesto di pace usano le querele temerarie - sostiene il giornalista -. Negare la realtà significa negare la possibilità alla gente di essere consapevolmente informata, di poter operare le proprie scelte, significa cancellare con queste azioni la memoria del futuro che è il tentativo anche che si sta facendo con alcune leggi che ci portano all'oblio di stato".

"Parlando di informazione, bisognerebbe avere la coscienza e la mappatura di quello che sta accadendo in questo momento: noi abbiamo editori omologati, editori politicizzati, addirittura un senatore, che è uno dei più assenteisti della storia d'Italia, gestisce giornali che usa come un manganello. Anche oggi tre-quattro articoli contro di me. E dopo tutta questa solidarietà sono contento, mi stavo annoiando, sono tornato a come stavo prima.. anche perché è una solidarietà ipocrita, non nascondiamolo, perché hanno ricominciato a delegittimare Report". "Però se c'è un dato inoppugnabile, lo dicono i tribunali di tutta Italia è che nella sua storia trentennale, Report ha detto la verità.

Quindi continueremo a fare il nostro continueremo a impegnarci per consegnare alle nuove generazioni un futuro migliore", conclude il giornalista romano. La sensazione è che tutto il dibattito sulla libertà d'informazione sarà destinato a proseguire a lungo.

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