Lo ha fatto con un giorno di anticipo sulla sua tabella di marcia. Il presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, il leghista Edouard Ballaman (nella foto), ha rassegnato ieri le dimissioni dalla carica istituzionale che ricopre. «Deciderò giovedì», aveva annunciato dopo essersi autosospeso dal partito. Invece, le pressioni giunte dagli avversari e soprattutto dai compagni di Carroccio lo hanno spinto ad anticipare la scelta di lasciare la presidenza (a cui approderà un altro leghista). Le critiche più aspre al comportamento dellormai ex presidente - accusato di aver abusato dellauto blu con «missioni» molto private come farsi accompagnare allo stadio - sono giunte dai lumbard. Il consiglio direttivo della Lega Nord Pordenone, ad esempio, aveva firmato un documento per chiederne le dimissioni e anche il segretario regionale Fontanini era stato duro con lui.
Da parte sua, Ballaman ha aderito al Gruppo misto e continua ad essere consigliere: «Mi dimetto al solo fine di garantire la mia personale dignità e il prestigio delle istituzioni - ha comunicato ieri -. Chiarirò ogni dubbio e tutelerò la mia onorabilità in ogni sede giudiziale».
La vicenda, portata alla luce dal «Messaggero veneto», rischiava di appannare limmagine della Lega come partito alieno ai privilegi e nemico della «casta».
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