
La terza generazione della Dacia Duster segna un deciso passo avanti, soprattutto sul fronte della tecnologia di bordo e della proposta motoristica. Il SUV più venduto d’Italia si presenta rinnovato nel design, più curato negli interni e, soprattutto, spinto dalla nuova motorizzazione full hybrid da 140 CV, capace di combinare buone prestazioni con consumi contenuti e un’esperienza di guida sorprendentemente piacevole. Il tutto, contribuisce a innalzare la qualità percepita, che ora prende le distanze da quel “low cost” da cui, lo stesso brand, era partito anni fa. Abbiamo provato la versione Extreme, la più completa della gamma, scoprendo un modello che promette di diventare protagonista anche nel mondo dell’elettrificazione.

Tutta nuova, dentro e fuori
Il design della nuova Duster punta su forme decise, superfici scolpite e un frontale più grintoso con firma luminosa a “Y” e il nuovo logo DC incastonato nella calandra. Non cambia la lunghezza (4,35 metri), ma crescono le dimensioni in larghezza (1,81 m) e si abbassa l’altezza (1,65 m), conferendo al SUV un aspetto più robusto e moderno. Gli interni, pur mantenendo la filosofia razionale e concreta tipica del brand (con molta plastica rigida, ma ben posizionata e assemblata), fanno un salto di qualità grazie a materiali più curati, sedili rinnovati e al debutto di un infotainment da 10,1” con compatibilità Apple CarPlay e Android Auto, anche wireless. Buona la connettività, arricchita dalla presenza di prese USB-C e della ricarica wireless per smartphone, mentre i vani portaoggetti e il bagagliaio da 517 litri confermano la vocazione pratica del modello. Duster non si fa problemi, accoglie tutto e tutti, senza fare storie.

Il nuovo ibrido Renault, anche su Duster
Il cuore della nuova Duster Hybrid è il sistema full hybrid Renault, composto dal motore a benzina 1.6 da 94 CV abbinato a due unità elettriche (la principale da 49 CV e una secondaria dedicata al cambio automatico Multimode). Il risultato è una guida fluida e silenziosa, con partenze sempre in elettrico e un contributo brillante del motore a benzina nelle fasi di accelerazione. Le tre unità si alternano con grande frequenza, lasciando soprattutto ampio spazio all’elettrico nei contesti urbani. Si avverte il motore a benzina soprattutto quando si va a richiedere potenza e spinta, penetrando nell’abitacolo con una lieve vibrazione e del rumore di fondo, ma non invasivo. L’assetto è stato rivisto con barre antirollio irrigidite e una taratura pensata per esaltare la dinamica, senza sacrificare il comfort. Ora Duster è più rigida ma, in compenso, si guida decisamente meglio. Beneficia di una maggior stabilità a velocità sostenute, e restituisce più sicurezza e tenuta di strada. La trasmissione, priva di frizioni e interamente automatica, offre cambiate fluide e un comportamento prevedibile anche nei rallentamenti, migliorando l’efficienza e la semplicità d’uso. Non è però una meccanica che apprezza quando le si tira il collo: l’indole è turistica e funziona al meglio con un dosaggio parziale dell’acceleratore; se si va a richiedere massima potenza, la rumorosità sale molto e palesa una certa lentezza nella transizione. In città, la sensazione è quella di guidare un’elettrica: silenziosa, agile nel traffico e con un ottimo spunto ai semafori, esattamente ciò che serve oggi.

Consumi bassi, lunghe percorrenze
I consumi rappresentano il vero punto di forza di questa versione. Nei nostri test, in ciclo urbano, la Duster Hybrid ha fatto registrare una media di 4,5 l/100 km (pari a circa 22,5 km/l), un valore che la avvicina alle citycar più efficienti (come Yaris, MG3 e Renault Clio E-Tech). Su percorrenze extraurbane e statali, i consumi oscillano tra 17 e 19 km/l, mentre in autostrada si attestano intorno ai 14-16 km/l, sempre in base allo stile di guida e alla modalità selezionata. L’autonomia, grazie al serbatoio da 50 litri, supera tranquillamente i 900 km in città e i 750 km nei viaggi misti, valori notevoli per un SUV di queste dimensioni. Non servono ricariche esterne: la batteria si rigenera in frenata o tramite il motore termico, rendendo la gestione del sistema completamente automatica e senza pensieri. Inserendo la modalità “B” dal cambio, si accentua la frenata rigenerativa, rendendo più efficiente la guida – particolarmente indicata per la città.

Prezzi democratici, non le manca nulla
Il listino della Dacia Duster Hybrid parte da 26.650 euro per l’allestimento Expression, già dotato di strumentazione digitale da 7”, infotainment con schermo touch, retrocamera, cerchi in lega da 17”, climatizzatore manuale e pacchetto completo di ADAS. Le versioni top di gamma Extreme e Journey partono invece da 28.150 euro, includendo accesso keyless, retrocamere a 360°, ricarica wireless e numerosi dettagli estetici specifici.
Nonostante l’aumento di prezzo rispetto al passato, la Duster si conferma il SUV dal miglior rapporto qualità/prezzo, in particolare considerando la dotazione di serie, le dimensioni generose e, soprattutto, i consumi da record per la categoria.