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Ferrari, il suono dell’elettrificazione

Il brevetto dello speaker che potrebbe equipaggiare la prima supercar EV del Cavallino riporta la discussione sulla dicotomia tra endotermiche ed elettriche

Ferrari, il suono dell’elettrificazione

Che suono ha il piacere di guida? Quello di un V8 ad esempio, oppure il ruggito più intenso ed iconico di un V12. Se poi questi ultimi sono costruiti a Maranello, il cosiddetto fun to drive è condito anche da un’essenza unica che sa coinvolgere fin dall’accensione della vettura. Ed è proprio su queste emozioni che Ferrari ha iniziato a lavorare in vista dell’arrivo della sua prima supercar elettrica prevista nel 2025. Un altro evento dirompente per la casa automobilistica simbolo della Motor Valley: dopo il SUV Purosangue sarà tempo di addentrarsi in un altro terreno minato quale quello delle full electric, con la discussione già accesissima tra i puristi e coloro che invece guardano con curiosità al primo Cavallino alla spina. Gli ingegneri di Maranello sanno bene che chi si mette al volante di una Ferrari, oltre ad una dinamica di guida unica va a caccia anche del coinvolgimento e delle sensazioni forti che un rombo del motore può far arrivare all’orecchio. E così hanno lavorato sul brevetto di un emettitore di suono in grado di modulare e amplificare la risonanza dei diversi componenti metallici che fanno parte della powertrain fino ad un sound di 90 db.

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Non si tratta di certo del primo marchio che mette una “voce” alle sue elettriche eppure negli altri casi si trattava quasi sempre di una soluzione artificiale mentre nel caso della tecnologia Ferrari si tratterebbe di un canto ottenuto direttamente dalla pressione che si fa sull’acceleratore e dal propulsore. Il sound sarebbe inoltre disponibile anche in modo indipendente dalle rotazioni dell’unità elettrica: vale a dire che la supercar elettrica di Maranello emetterà un suono anche quando sarà ferma al semaforo, analogamente a quanto fanno le supersportive endotermiche. Dati alla mano il risultato del sistema messo a punto dai tecnici di Maranello sarebbe in grado di superare anche il ruggito di un V12 dell’attuale gamma del Cavallino che normalmente si attesta sui 60-70 db. La casa automobilistica modenese ha sempre ribadito di voler entrare nel mondo dell’elettrico quando la tecnologia sarebbe stata pronta, senza snaturare il DNA del brand e offrendo sempre le soluzioni più all’avanguardia.

Questo generatore di onde sonore è stato brevettato pochi anni prima dell’arrivo della prima elettrica e nonostante da Ferrari non abbiano confermato che troveremo questa tecnologia sulla prima EV, le tempistiche fanno pensare che questo sistema sia il primo passo per aumentare il coinvolgimento al volante. Dal punto di vista delle performance non abbiamo dubbi che la Rossa alla spina sarà in grado di eguagliare e superare le attuali concorrenti sul mercato ma com’è giusto che sia la vera partita si gioca sul c campo delle emozioni e questo il Cavallino lo sa bene: realizzare un sistema del genere significa rispondere ad una delle prime esigenze della clientela che sceglie i gioielli di Maranello. Sarà quindi sempre più impercettibile la differenza tra endotermiche e full electric? Difficile che effettivamente si possa confondere un dodici cilindri con una powertrain a batteria, quel che è certo è che la discussione continuerà fin tanto che questa vettura arriverà su strada per farci capire realmente fin dove può arrivare questa tecnologia.

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