Politica economica

Tesla si candida a secondo costruttore in Italia: la conferma dal ministro Urso

Il ministro Adolfo Urso ha parlato durante un'audizione alla commissione Attività produttive dell'opportunità di accogliere Tesla come nuovo costruttore in Italia da affiancare a Stellantis

Tesla si candida a secondo costruttore in Italia: la conferma dal ministro Urso

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Negli ultimi tempi si fa una gran vociferare della ricerca di un nuovo costruttore straniero, da affiancare a Stellantis, per quanto riguarda l'investimento sulle fabbriche dell'automobile in Italia. Di questa necessità ne ha parlato in più di un'occasione il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che anche durante il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra ha parlato di trattative con più realtà straniere. Dopo i rumors che riguardavano BYD, colosso cinese che però sta già investendo in Europa (in particolare in Ungheria), adesso spunta il nome di Tesla, il marchio fondato da Elon Musk.

"Abbiamo contatti con diverse case automobilistiche. Non posso fare nomi, ma dobbiamo accogliere nel migliore dei modi tutti coloro che vogliono realizzare un investimento produttivo nel nostro Paese. Noi siamo l’unico Paese europeo ad avere un unico produttore di auto. Negli altri Stati della Ue, produttori storici di auto come il nostro, vi sono 2, 3, 4, 5 anche 6 produttori in competizione tra loro e noi ci auguriamo che questo possa accadere anche in Italia per rafforzare la filiera dell’automotive, che è il vero orgoglio del Made in Italy e che fornisce componenti importanti, significativi, non soltanto alla nostra casa automobilistica che è Stellantis, ma anche ad altre case che producono all’estero", aveva dichiarato Urso a margine del tavolo di crisi dell’ex Ilva di Taranto.

La svolta verso Tesla

Il ministro Urso durante un'audizione alla commissione Attività produttive di Montecitorio, si è sbilanciato dicendo: "Il secondo investitore in Italia nel settore dell'automotive potrebbe essere Tesla". Una frase netta e tranciante, alla quale non è seguita un'ulteriore spiegazione. L'Italia al momento gode di un certo appeal da parte degli investitori esteri e potrebbe essere la nuova casa del colosso americano, anche perché in Germania (l'area inizialmente designata) è stato chiesto un dietrofront all'espansione massiccia di Musk.

La scelta di Berlino comporterà sicuramente una revisione dei piani del gruppo statunitense, con il quale anche con noi dialoghiamo da mesi. "Si tratta di un processo ancora in corso che richiede prudenza", ha detto il ministro. Certamente, il positivo incontro di Atreju con il magnate a capo di Tesla ha dato i suoi frutti.

Adolfo Urso
Il ministro Adolfo Urso

Stoccata a Giuseppe Conte

Quindi, all'orizzonte si prospetta l'ingresso di Tesla nei confini nazionali, mentre altri tre colossi cinesi stanno bussando alla porta. Infine, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha tirato anche una stoccata a Giuseppe Conte, premier all'epoca della fusione tra Fiat Chrysler e PSA, che ha dato vita al nuovo Gruppo: "Stellantis è nata nel 2019-20. In quel momento il governo ritenne di non esercitare la facoltà del golden power. A me risulta che in quel momento si prospettava l'ipotesi di fusione invece divenne un'incorporazione. Doveva essere una governance paritetica e invece non lo fu, i soci non avrebbero dovuto aumentare le quote e invece poche settimane dopo il socio pubblico francese aumentò le quote. Il governo in quel momento avrebbe potuto e dovuto intervenire e invece se ne lavò le mani. Evidenziai queste cose nel Copasir".

A quel tempo Urso presiedeva il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Insomma, la questione Stellantis poteva e doveva essere gestita meglio, senza danneggiare gli italiani.

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