Avana, è boom per l’Ikea versione cubana

L’Avana. Non è l’Ikea, ma ci assomiglia molto. Ora, i cubani più ricchi possono comprare articoli mai visti prima, o spariti dall’isola da tempo, in un moderno negozio di articoli per la casa degno delle società più capitaliste. La Cuba dell’era di Raul Castro sembra ammorbidirsi, anche se soltanto in tema di negozi. Quello appena aperto si chiama Trasval e si trova nella via più commerciale de L’Avana. È il primo negozio nel Paese con il sistema self-service (oltre ai supermercati). Tutti gli altri hanno ancora i banconi con dietro i venditori. Lo ha spiegato all’Ansa il responsabile dello stesso grande magazzino, Roberto Gonzalez. Il governo di Raul Castro ha talmente allargato le possibilità di consumo dei cubani che da qualche mese gli abitanti dell’isola possono acquistare computer, dvd, forni a microonde e cellulari. Cosa impensabile fino a qualche tempo fa e l’entusiasmo è tale che fino a 5000 persone formano lunghe file all’entrata del Trasval, da quando ha aperto lunedì. Gli articoli a disposizione, sono spesso prime assolute per i cubani: barbecue, luci a led da giardino, umidificatori, moderni ventilatori e cappe per aspirare il fumo dalla cucina. Ci sono poi i «grandi ritorni», oggetti che da tempo erano introvabili nel Paese, come tende da campeggio, ombrelloni, trapani e altri utensili di ferramenta a prezzi altissimi, più alti che in altri negozi. Lungo la stessa strada ci sono vecchi negozi, lussuosi in passato, ma oggi con pochi clienti, pochi prodotti e a prezzi, in peso nazionale, molto più bassi. Sono tutti quasi vuoti. «Non tutte le persone possono fare acquisti in questo nuovo negozio.

Soltanto coloro che lavorano nel settore turistico o ricevono soldi dall’estero», spiega Rolando, lavoratore dell’albergo Melia Habana, che ha acquistato articoli per la cucina. «Adesso bisogna che resti così come è pieno, di cose», dice Juan Antonio Rivera.

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