Aveva rubato i figli dell’amica per massacrarli: trovati i corpi

da Washington

Non solo ha ucciso l'amica incinta e ne ha fatto morire il feto ma poi ha anche massacrato i tre figlioletti della vittima. Tutto perché era invidiosa della sua maternità dopo che a lei i giudici avevavo tolto i tre figli per le condizioni di indigenza in cui vivevano.
È questo il terribile sospetto della polizia, l’allucinante movente che avrebbe portato alla strage di East St.Louis, nell'Illinois. Alcuni aspetti della vicenda restano oscuri e l'autopsia deve ancora dire come siano morti i tre bimbi, due maschietti di sette e due anni e una femminuccia di uno. Anche le indagini lasciano interrogativi: i cadaveri di due bambini (Ivan e Jinella), in stato di decomposizione, sono stati rinvenuti l’altro ieri all'interno della lavatrice, l’altro quello di Demond, era nell’asciugatrice di casa.
Tiffany Hall, 24 anni, la colpevole, è stata arrestata per ora con la sola accusa di avere ucciso la sua amica Jimella Tunstall, 23 anni, lasciandola morire dissanguata dopo avere praticato un rudimentale cesareo, pare con delle forbici. Il procuratore generale della Contea di St.Clair ha disposto una cauzione di cinque milioni di dollari.
A segnalare la Hall alla polizia sarebbe stato il fidanzato, cui la donna avrebbe fatto qualche ammissione, dopo che il corpo senza vita della Tunstall, dal cui grembo era stato portato via il feto, era stato trovato giovedì in un locale apparentemente disabitato e abbandonato, nello stesso complesso dove carnefice e vittima vivevano. Tiffany e Jimella si conoscevano dall'infanzia e Tiffany aveva spesso fatto da baby-sitter ai bambini dell'amica: proprio lei era stata l'ultima persona con cui i figli di Jimella erano stati visti lunedì scorso, il giorno in cui il delitto sarebbe stato compiuto, secondo i medici legali. Alla polizia, la Hall aveva raccontato di essere stata incinta e di avere recentemente partorito un bimbo morto, ma non aveva voluto sottoporsi volontariamente a esami medici: il suo racconto e la sua reticenza avevano acuito i sospetti. Alla fine, la donna ha fatto alcune ammissioni. E la polizia, dopo avere inutilmente cercato i bambini in un parco lì vicino e in due laghetti, li ha trovati, morti, nell'appartamento dove vivevano con la mamma. «È stata la stessa baby sitter a dire dove si trovavano i bambini, ma non ha confessato di averli uccisi», ha spiegato Ace Hart, numero due del reparto di medicina legale della contea di Clair, che sembra giustificare il mancato ritrovamento dei cadaveri da parte delle autorità la prima volta che si erano recate nell'appartamento. «Chi avrebbe cercato nella lavatrice e nell'asciugatrice?».
La vicenda ricorda una tragica sequela di episodi simili accaduti negli Usa. Nel dicembre 2003, una ragazza di 21 anni dell'Oklahoma venne uccisa con un colpo di pistola da un'altra giovane che voleva il suo feto di sei mesi. Il bimbo non sopravvisse. Nel dicembre 2004 una donna, già madre di due figli, uccise nel Missouri una mamma incinta di otto mesi, la squartò e fuggì con il feto vitale di una bambina, che sopravvisse al trauma.

A febbraio dell'anno scorso, nel Kentucky, una donna incinta al nono mese uccise una rivale che l'aveva aggredita con un coltello per portarle via il feto. E sempre l'anno scorso un'infermiera già madre di tre figli aveva finto per nove mesi una gravidanza parallela a quella di una vicina solo per cercare di ammazzarla e di portarle via il feto quando stava per partorire.

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