«Una sconfitta che va accettata perché la Juve se l'è meritata». Ohh, finalmente qualcuno l'ha detto, e non è stato uno qualunque ma Luciano Spalletti. No perché sabato sera, a Telelombardia, c'è stato chi (l'interista Bosio, ndr) ha avuto da eccepire pure su un 1-4 francamente senza storie. «Troppe assenze tra i giallorossi» è stata la fragile argomentazione alla quale si è aggrappato il rosicone nerazzurro. Quanto agli squalificati, è un vecchio teorema che gli interisti tiravano fuori già ai tempi di Moggi e che gli stessi processi federali (seppur sommari) dell'estate 2006 avevano confutato. Piccola parentesi: ricordo al signor Mancini che non è stato lui a cambiare la storia dell'Inter ma Calciopoli, se lo rammenti quando si farà nuovamente intervistare in tv.
Tornando a noi, mi rendo conto quanto sia fastidioso per gli interisti non riuscire a scrollarsi di dosso la Juventus e allora ogni scusa è buona per cercare di sminuire l'avversario. È vero, le giornate di campionato si accorciano e il distacco in classifica resta ampio, ma vedere sempre quell'automobilina bianconera nel retrovisore può creare apprensione alla guida.
Chiudo con un paio di comunicazioni di servizio: prima di cedere gente come S.Vincenzone Iaquinta o la formichina atomica Giovinco ci si pensi per bene, anzi, non ci si pensi nemmeno. E pure tu, Pavel, ma come ti può sfiorare il solo pensiero del ritiro? Non è finita nemmeno per te.
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