
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, al question time voluto dai parlamentari Pd, è tornato a stuzzicare Stellantis. E lo ha fatto proprio alla vigilia della presentazione dei conti dell’esercizio 2023, in programma questa mattina, e della conference call dell’ad Carlos Tavares.
Il primo affondo di Urso riguarda la ricerca del secondo produttore in Italia, ipotesi che ha messo in allarme Tavares («pronti a lottare, se sarà il caso, ma bisogna pensare anche alle conseguenze di questa lotta», l’avvertimento al governo). Da parte sua, il ministro Urso, ieri ha fatto un passo avanti sull’argomento, parlando di «significative interlocuzioni internazionali in corso da mesi per portare, qui in Italia, un secondo costruttore di veicoli».
Sempre il ministro ha commentato come «Stellantis ha progetti di sviluppo significativi, ma in Italia manda periodicamente e sempre più in cassa integrazione i suoi dipendenti». Quindi, ha coinvolto gli stessi parlamentari Pd sui timori riguardanti gli stabilimenti nel Paese. «Mi fa piacere - ha detto Urso - che anche le forze politiche che sono state al governo negli ultimi 10 anni, quando sono state assunte le decisioni che hanno depauperato il sistema industriale dell’automotive in Italia, oggi si stanno interrogando sui progetti del gruppo Stellantis che erano già chiari ed evidenti 4 anni fa, quando fu fatta l’operazione su cui si sarebbe potuto intervenire come fece il governo francese. Fu deciso, invece, di non farlo; inoltre, si decise di non utilizzare lo strumento della golden power».
Ieri, intanto, a Milano è stata mostrata la nuova Lancia Y, modello con il quale il marchio debutta ufficialmente nel premium di Stellantis. Esordio al top con la versione speciale «Cassina», elettrica, in 1.906 unità e prodotta a Saragozza, in Spagna. Seguirà, le prossime settimane, la Y ibrida. Per l’attuale e popolare Lancia Y (3 milioni di unità vendute in 39 anni, negli ultimi 2 con il 15% di quota nel suo segmento in Italia) lo stop definitivo nella fabbrica polacca sarà in estate.
Da Stellantis a Exor, la holding d’investimenti di casa Agnelli-Elkann.
Exor ha annunciato il regolamento dell’offerta precedentemente annunciata di 650 milioni di una obbligazione con cedola annuale fissa del 3,75% e scadenza il 14 febbraio 2033. Le obbligazioni sono state quotate alla Borsa del Lussemburgo.