Stellantis fa il vuoto a Mirafiori

Previste 610 uscite incentivate. A Filosa la sfida di rianimare il settore

Stellantis fa il vuoto a Mirafiori
00:00 00:00

In attesa, il prossimo 23 giugno, del primo «Filosa Day», ovvero della nomina ufficiale del nuovo ceo di Stellantis, Antonio Filosa (il 18 luglio ci sarà l’insediamento in occasione dell’assemblea straordinaria degli azionisti), e dell’aggiornamento, previsto entro il mese, del Piano produttivo per l’Italia, continuano le uscite volontarie dagli stabilimenti del gruppo. Di questi giorni è la notizia che l’esodo incentivato interessa altri 610 lavoratori del polo industriale di Torino, in particolare di Mirafiori. Ai quali, secondo fonti sindacali, ne seguiranno presto altri 150-200 di Cassino.

Il graduale «svuotamento » del polo Stellantis di Torino interessa vari reparti: 250 persone alle Carrozzerie, 19 alle Presse, 31 alle Costruzione Stampi, 53 alla Pcma di San Benigno, 9 alla ex Tea di Grugliasco, 212 agli Enti Centrali, 20 al Services, 16 al Centro Ricerche Fiat. Si tratta dell’ennesimo strascico della precedente gestione del gruppo, con Carlos Tavares al vertice, che dal gennaio 2021, mese della nascita di Stellantis, a oggi, ha visto le porte degli impianti spalancarsi per le uscite volontarie di circa 15mila dipendenti (da 52mila di allora a 37mila). Il chiarimento dell’azienda: «Il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera. Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido». Dall’autunno, infatti, l’attesa è che le linee di Mirafiori riprendano a funzionare massicciamente grazie alla produzione della Fiat 500 ibrida, mentre le due Maserati sportive saranno traslocate a Modena (a Mirafiori resteranno solo la lastratura e la verniciatura di GranTurismo e GranCabrio). Entro il 2030, poi, sarà la volta della nuova 500 elettrica. Per lo storico stabilimento Fiat, dunque, è la classica «prova del nove» dopo i recenti deludenti risultati: -22,2% la produzione nel primo trimestre 2025 e -69,8% in tutto il 2024 rispetto al 2023. Sempre secondo fonti sindacali, da qui alla fine dell’anno le uscite incentivate complessive dai siti italiani di Stellantis saranno intorno a 2mila. «Problemi fisici, di età e mancanza di prospettive tra le ragioni che inducono i lavoratori a optare per la soluzione», spiega un sindacalista.

Sta di fatto che Filosa, al quale spetterà il non facile compito di ridare slancio al «made in Italy» dell’auto, anche a costo di qualche sacrificio, avrà a che fare con fabbriche le cui produzioni sono ridotte all’osso e lavoratori con il morale sotto i tacchi. Tutte situazioni di sicuro emerse durante il suo recente «tour d’ascolto» in alcuni dei Paesi in cui opera Stellantis e che, per l’Italia, ha subito riguardato Torino con Mirafiori.

A soffrire, intanto, come rimarca il sindacato Uilm, sono i due siti di Petronas a Torino (450 addetti) e a Napoli (70 lavoratori).

Petronas, azienda spagnola che produce l’olio motore Selenia, è da lunghissimo tempo legata all’industria italiana dell’auto, una commessa storica che finirà però quest’anno a causa della decisione, presa tempo fa da Stellantis, di preferire la francese (guarda caso) Total. la conseguenza: altri 520 posti a rischio in Italia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica