Azzurri ai Giochi tra doping e veleni

Saranno effettuate lunedì le controanalisi sul campione di urine di Andrea Baldini, il fiorettista risultato positivo all'antidoping e, per questo, escluso dalle Olimpiadi. Cassarà, che lo sostituisce a Pechino, gli risponde: "E' in stato confusionale". La Russa: "Cautela, ma se è colpevole congedo immediato dall'Aeronautica"

Azzurri ai Giochi tra doping e veleni

Milano - Ventinove casi di doping prima dell'inizio dei Giochi. E' già record. Ad Atene erano stati ventisei, ma alla fine delle Olimpiadi. Fa una bella differenza. L'ultimo caso che ha gettato l'Italia dello sport nello scompiglio è quello di Andrea Baldini. Lunedì a Praga saranno effettuate le controanalisi sul campione delle urine. Il fiorettista è stato trovato positivo durante un controllo antidoping agli Europei di Kiev. Baldini, com'è noto, dopo la positività riscontrata è stato escluso dalle Olimpiadi. Ma si difende e proclama a voce alta la propria innocenza: "Sono pulito, non ho preso niente". Poi rincara la dose: "E' un complotto". Non fa nomi ma i sospetti cadono subito su un suo compagno, l'atleta che ha preso il suo posto nella comitiva azzurra a Pechino.

"Complotti? Stato confusionale" "Sono molto dispiaciuto, capisco che Baldini sia in stato confusionale ma non è giusto dire certe cose". Così si pronuncia Andrea Cassarà. Ripescato in extremis per la gara di fioretto alle Olimpiadi, commenta con amarezza le ipotesi di "complotto". "E pensare che gli ho fatto da sparring partner fino all’altro giorno...".

La Russa: "Se colpevole congedo immediato" Un invito alla cautela arriva dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, che però precisa: "O Andrea Baldini è innocente e quindi occorre accertare di chi sono le responsabilità e il ragazzo va tutelato; oppure, se effettivamente risulterà colpevole, non ci possono essere zone d’ombra e bisognerà intervenire con la massima severità, arrivando al congedo immediato". L'atleta azzurro, infatti, fa parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica militare.

Mangiarotti: "Finita un'epoca" È sgomento Edoardo Mangiarotti, il decano della scherma italiana, che con le sue 13 medaglie in 5 Olimpiadi resta uno degli atleti più titolati al mondo. Nonostante i suoi 89 anni Mangiarotti, che ancora presiede la commissione disciplinare della Federazione internazionale scherma, partirà mercoledì per la Cina con uno scopo: fare chiarezza negli ambienti della federazione su questo caso. "Non so trovare le parole - dice Mangiarotti -. Conosco molto bene il ragazzo e posso dire che Andrea è pulitissimo: era la nostra speranza. Per lui è una stroncatura tragica, anche perché con le nuove disposizioni non potrà più partecipare a un’Olimpiade.

Devo però ammettere che la vicenda mi ha molto meravigliato: pochi giorni prima dell’europeo di Kiev, Baldini aveva fatto un test antidoping ed era risultato negativo, poi arriva l’esito di questo ulteriore esame a un giorno dalla sua partenza per la Cina".

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