Balotelli surclassa Carlo come principe d’eleganza

Al diavolo la bowler hat da Austin Reed, l’ombrello di Brigg, i sarti di Savile row. L’Inghilterra concede il podio a Mario Balotelli come uomo più elegante del Regno, alle spalle di Tinie Tempah, rapper londinese addobbato come un sir.
Avete letto bene, anzi benissimo, non è ancora carnevale anche se la notizia potrebbe suggerire lo scherzo con pernacchia.
Non ci sono più i gentleman di una volta, la rivista GQ stravolge la storia, il concetto di eleganza, butta nel Tamigi cravatte, cappotti, impermeabili e incorona la sciatteria, il grunge, con eventuale profumo appresso. Balotelli piace alla gente che non piace, sembra vestirsi al buio ma sa indossare una maglietta, non soltanto quella del Manchester City, come un capo griffato, porta jeans strappati ma sono di moda alta, anzi altissima sulle sue lunghissime gambe che valgono oro, si cinge il collo di monili vari che risaltano sulla sua pelle colore di bronzo, propone capigliature improbabili ma sono di tendenza, imitate dal popolo dei fans, di età fresca ovviamente. Insomma Mario Balotelli consolida la fama del bad boy che è anche bed boy considerato il numero di pupe da lui conosciute e frequentate. Ma al tempo stesso spiazza i sudditi della regina, un italiano, e che italiano, al secondo posto, un altro figlio della Patria al diciannovesimo, Angelo Galasso, stilista di Francavilla Fontana, un anglonostrano al nono, Sergio Pizzorno, chitarrista dei Kasabian e tifosissimo, per eredità di padre e di zio, del Genoa al punto da donare la sua preziosa chitarra per raccogliere i fondi a favore degli alluvionati.
Pizzorno e Balotelli vestono fuori da qualunque previsione, non si ha traccia di cravatte e cappotti nei loro armadi, l’abito non fa il monaco ma nemmeno il calciatore o il musicista. SuperMario incomincia ad amare un’isola che diceva di non gradire perché «mi manca Brescia, mi mancano gli amici». Potrà sparare fuochi d’artificio nel tinello di casa, potrà ammaccare limousine e supercars, potrà farsi squalificare per un mese dopo aver scalciato un avversario, ma quando non gioca a football sembra un lord, almeno così pensano a GQ. Manca soltanto il titolo di baronetto consegnato a casa Windsor, poi il film del ragazzo terribile sarà da Oscar.
La classifica di Gentlemen’s Quarterly, il trimestrale dei gentlemen, concede colpi di scena continui: Beckham, idolo di un tempo, scivola al tredicesimo posto, il principe Harry va al venticinquesimo mentre suo padre Charles è al cinquantesimo, nessuna notizia di William sposo, è un brutto momento per Buckingham Palace; sorpresa per Charlie Watts, batterista degli Stones, al ventiduesimo posto, nessuna menzione per Mick Jagger mentre Elton John difende il suo guardaroba improbabile piazzandosi ventesimo.

Segnalo anche che GQ ha individuato l’uomo peggio vestito al mondo: è Chris Brown, cantante e attore americano, quello che ha picchiato la fidanzata Rihanna a bordo di una Lamborghini, una vettura presente anche nel garage di Balotelli. Ma gli americani, è noto, non sanno vestire.

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