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Baseball, i Mondiali grande scommessa per Roma

«Il nostro obiettivo è portare la finale nella Capitale», dice Andrea Abodi, direttore generale del Comitato Organizzatore italiano della rassegna iridata che si terrà a settembre in 7 nazioni diverse. Ma ben 48 partite su 106 si giocheranno nel nostro paese

«Il Mondiale 2009 è una grande scommessa per Roma e per l'intero sistema del baseball italiano. Questo sport in Italia ha 30 mila iscritti, conta 500 impianti, 100 dei quali illuminati». Così Andrea Abodi, direttore Generale del Comitato Organizzatore italiano dei mondiali di Baseball 2009, parla all'Adnkronos dell'evento che si terrà dal 7 al 27 settembre in 7 nazioni diverse. Ben 48 partite su 106 si giocheranno in Italia, con la finale per il titolo che potrebbe essere disputata il 27 settembre a Roma.
«E proprio questo - rimarca Abodi - è un obiettivo, stiamo combattendo per questo. Roma nei nostri auspici è il luogo della finale. Non è ancora una certezza, ma il progetto che abbiamo è ampio, ora dobbiamo convertire le difficoltà in opportunità. Stiamo discutendo con il Coni e il Comune per l'impianto». «Il baseball - aggiunge - è uno sport per i giovani e per tutti, una partita dura 3 ore o 3 ore e 30. Siamo certi che i 20 impianti italiani che ospiteranno le partite del mondiale, dislocate in città come Torino, Milano, Firenze, Bologna, sapranno catturare i giovani allo sport e farli rimanere dentro i valori che insegna».
«Organizzeremo un evento fuori dal comune - rimarca ancora Abodi - e in questo momento dobbiamo essere ancora più competitivi e fare sistema. Il «2009 baseball World Cup» deve essere un momento di grande socializzazione, come accade nella storia sportiva del baseball negli Stati Uniti e in Canada». «Per realizzare al meglio l'evento abbiamo articolato cinque progetti speciali attorno a questa iniziativa. Anzitutto la diplomazia: riuniremo 20 ambasciatori, da Cuba al Giappone, sotto il coordinamento del ministro degli Esteri Franco Frattini. Come dire: un tavolo di dialogo che parte dal campo di baseball».
In secondo luogo forte attenzione all'ambiente: ogni Paese che ospita le gare si è impegnato nel progetto «Green Event», assicurando l'ecocompatibilità dell'evento, attraverso l'utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche con la consumazione di alimenti biologici. «In Italia - tiene a ricordare Abodi - abbiamo fatto anche di più: con il Ministero dell'Ambiente e le 20 municipalità coinvolte nell'evento, abbiamo ottenuto una certificazione UNI EN ISO».
E ancora, il terzo punto della strategia organizzativa, «valorizzare e promuovere la tipicità dei territori, con mirati percorsi enogastronomici. Al quarto posto c'è l'arte. Puntando sul fatto che il campo di baseball è chiamato «diamante», verranno organizzati eventi espositivi sul tema, a settembre». Infine, il quinto punto, la cinematografia. Con i miti del baseball in video per avvicinare il grande pubblico a questo sport. «Soprattutto puntiamo a coinvolgere subito 10.000 giovanissimi». Insomma, «ci auguriamo che questo Mondiale lasci una traccia profonda a Roma e in tutta Italia, non solo in termini di infrastrutture. Per ora, ovviamente, ci auguriamo di assistere ad un successo della nostra Nazionale, vedendola tra le prime 8 al mondo».

Con un occhio già al prossimo 2 ottobre, quando a Copenaghen si deciderà il rientro del baseball alle Olimpiadi del 2016.

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