Loro sono stati i primi. E forse per questo hanno mantenuto il nome originale anche dopo essere confluiti nella Bocconi Sport Team. I ragazzi della Pellicani basket, partiti nel 2003 dalla Prima divisione, oggi sono primi nel campionato di Promozione e puntano decisi alla serie D.
Il loro capitano, Carlo Favero, è un «ragazzo» speciale. Classe 1962, docente di Economia monetaria alla Bocconi, si diverte ancora a calcare il parquet insieme ai suoi studenti. «Da giovane ho sempre giocato a pallacanestro e quando abbiamo creato la squadra, mi sono rimesso in forma apposta». Tanto che l'allenatore Claudio Bona giura di non averlo mai visto perdere una gara al tiro da 3 punti in allenamento. Un mago dalla lunga distanza, ma come lo considerano i compagni? «C'è un rapporto speciale - spiega la guardia - mi trattano come un veterano, alla pari di Graziano Pravettoni, l'altro vecchio della rosa, dirigente universitario». Non sarà che temono il suo giudizio agli esami? «Per fortuna sono tutti molto bravi, non mi è capitato di bocciarne qualcuno. Piuttosto mi arrabbio quando saltano gli allenamenti con la scusa di studiare per il mio esame. Fosse vero, almeno».
«Come giocatore è ok, ma come professore è davvero intransigente», commenta Giulio Battistini, 27 anni, centro della squadra. Lui ha aderito al progetto Pellicani da subito, trascinandoselo anche dopo il master. «Venendo da Firenze sono stato felice di continuare a praticare lo sport che mi piace da sempre». Stesso discorso per Mathias Domini, 22 anni, di Cervignano del Friuli. Un passato nelle giovanili della Snaidero Udine, poi un grave infortunio e l'abbandono del sogno di diventare professionista. «Appena sono arrivato a Milano giocavo ad Arese in C2, ma con gli esami era difficile reggere i ritmi. Nella Pellicani è tutto diverso. Posso conciliare studio e sport». Così fa il suo conterraneo, Marco Biasi, 24 anni.
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