da Milano
Se la Bce non taglierà i tassi, Eurolandia potrebbe cadere nella trappola della liquidità che allinizio degli anni Novanta mise in ginocchio il Giappone, condannandolo a un lungo e drammatico periodo di crisi. È unipotesi inquietante quella formulata da Standard & Poors in un rapporto in cui viene sollevato più di un dubbio sulla capacità dellistituto guidato da Jean-Claude Trichet di interpretare un quadro congiunturale insidioso, dove il malessere economico dei Paesi più grandi rappresenta ben più di un semplice campanello dallarme.
Nel dibattito ancora aperto sullopportunità o meno di impiegare le leve monetarie per rilanciare la crescita, S&P non ha esitazione a schierarsi: inchiodato al 2% dal giugno 2003, da almeno un anno il livello dei tassi costituisce un freno alla crescita. «Quello che la Bce non sta prendendo in considerazione - spiega Jean-Michel Six, capoeconomista per lEuropa di S&P - è che dal giugno di due anni fa i tassi reali sono cresciuti, poiché nel frattempo linflazione è diminuita». A beneficiare di condizioni monetarie accomodanti sono stati solo i Paesi periferici dellUnione, mentre le nazioni maggiori hanno sofferto (e soffrono) di una politica restrittiva. Questa divaricazione è per lEurotower una fonte di dilemma. Assai pericolosa, ricorda S&P, perché la situazione di Eurolandia presenta similitudini con quella giapponese allinizio dello scorso decennio. Cosa accadde allora? Che la Banca del Giappone, ricorda Six, «sosteneva che i tassi erano sufficientemente bassi, che lespansione del credito era iniziata sullonda non sana della speculazione immobiliare e che tagliare i tassi ulteriormente avrebbe riacceso linflazione». Questa visione strategica si rivelò sbagliata, al punto da trascinare il Paese del Sol Levante nella trappola della liquidità descritta da John M. Keynes, in cui lattesa per un rialzo dei tassi finisce per bloccare gli investimenti, innescare vendite di titoli, provocare una discesa dei prezzi causa mancanza di acquisti (la cosiddetta deflazione) e, in definitiva, un eccesso di liquidità. Una situazione che pone una banca centrale in stallo, essendo impossibile ridurre - e ancor meno alzare - il costo del denaro.
Il problema, secondo il rapporto di S&P, è che la Bce rischia ormai di essere fuori tempo massimo.
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