Cistite in gravidanza, ecco perché non deve mai essere sottovalutata

Le conseguenze della cistite possono essere deleterie sia per la salute della madre che per quella del nascituro

Cistite in gravidanza, ecco perché non deve mai essere sottovalutata
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Si stima che ne soffrano 10 gestanti su 100 e che la problematica, se non trattata in maniera corretta, tenda a recidivare con una certa facilità. Stiamo parlando della cistite, ovvero dell'infiammazione delle mucose che rivestono le pareti interne della vescica.

Le donne ne sono maggiormente colpite per ragioni anatomiche. Infatti, a differenza degli uomini, il sesso femminile presenta un'uretra più corta e un meato urinario prossimo all'ano.

La cistite ingravidanza non deve mai essere sottovalutata perché può rivelarsi insidiosa per la salute della madre e del nascituro. Quali sono le cause e in che modo si manifesta? Scopriamolo insieme.

Le cause della cistite in gravidanza

Gravidanza

Nella maggior parte dei casi a causare la cistite durante la gravidanza sono i batteri che colonizzano l'intestino e che per via ascendente raggiungono l'uretra. Tra questi il più noto è senza dubbio l'Escherichia Coli, tuttavia non è raro che ad essere responsabili siano anche altri agenti patogeni, come i funghi (candida), i protozoi (trichomonas vaginale), i virus (citomegalovirus, adenovirus).

Ma perché le gestanti sono particolarmente interessate dal disturbo? La dolce attesa è un periodo molto delicato e caratterizzato da cambiamenti fisiologici che favoriscono l'avvento della flogosi. Si pensi, ad esempio, alla variazione del pH vaginale che diventa basico e che quindi non è ostile alla colonizzazione batterica. Ancora ai livelli maggiori di progesterone: tale ormone determina il rilassamento della muscolatura uretrale e, dunque, il ristagno delle urine.

Il ristagno urinario è altresì la conseguenza dell'aumento del volume dell'utero che va così a comprimere la vescica. Attenzione poi all'incremento della concentrazione urinaria di glucosio e alla stitichezza, una condizione questa assai frequente che provoca la proliferazione dei batteri fecali.

I sintomi e le conseguenze della cistite in gravidanza

Gravidanza

Può succedere che anche in gravidanza la cistite sia asintomatica e che quindi venga diagnosticata nel momento in cui si effettua un'urinocoltura. Quando presenti, i sintomi sono facilmente riconoscibili e includono:

  • Dolore e bruciore durante la minzione;
  • Difficoltà nell'emissione dell'urina;
  • Minzione frequente;
  • Algia al basso ventre e nella regione lombo-coccigea;
  • Sensazione di incompleto svuotamento vescicale;
  • Senso di peso pubico;
  • Urine torbide o maleodoranti;
  • Malessere generale;
  • Presenza di sangue nelle urine;
  • Febbre.

Abbiamo già detto che se il disturbo non è diagnosticato e curato in breve tempo, è pericoloso per la salute della madre e del nascituro. Nella paziente, infatti, l'agente patogeno può raggiungere i reni e provocare una pielonefrite, con possibile conseguente insufficienza renale. Per quanto riguarda il feto, invece, qualora la cistite sia sostenuta da batteri come il Chlamydia trachomatis, l'infezione è in grado di passare al liquido amniotico e determinare il parto prematuro e addirittura l'aborto.

Trattare e prevenire la cistite in gravidanza

Acqua

Non bisogna mai cercare di trattare la cistite in gravidanza con il fai da te.

Dopo la diagnosi il medico, di norma, richiede l'esecuzione di antibiogramma per individuare la cura più adeguata. Esistono inoltre alcuni suggerimenti pratici in grado di prevenire l'infezione:

  • Bere almeno due litri d'acqua al giorno
  • Urinare frequentemente e non ignorare lo stimolo
  • Mantenere buoni livelli di glucosio
  • Trattare la stitichezza
  • Praticare un'accurata igiene intima
  • Prediligere biancheria intima in cotone
  • Mangiare molta frutta e verdura
  • Evitare il consumo eccessivo di cibi piccanti e speziati.

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