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Crisi: le conseguenze psicologiche e i consigli per reagire

I momenti difficili, paradossalmente, ci aiutano ad eliminare il superfluo e a vivere l'esistenza secondo il nostro vero sentire

Crisi: le conseguenze psicologiche e i consigli per reagire

Prima la pandemia, poi la guerra tra Russia e Ucraina e il suo impatto non solo emotivo ma anche economico. Da diverso tempo si respira in Italia aria di crisi. Recessione, aumento dei costi dei beni di prima necessità, disoccupazione dilagante. Diventa sempre più difficile destreggiarsi quotidianamente in questo non roseo scenario e sembra che non ci siano parole migliori di quelle di Ungaretti per descrivere la realtà dei nostri giorni, perché è proprio vero che: "Si sta come/d'autunno/sugli alberi/le foglie".

Il termine "crisi" deriva dal verbo greco "krino", ovvero "separare", "giudicare", "valutare". Abituati alla sua accezione negativa, non siamo più in grado di cogliere la sfumatura ottimista dell'etimologia, quel "discernimento" al quale ci invita e che ci consente di riflettere, di andare a fondo e di affiorare dalle tenebre con una rinnovata speranza. Gli esperti di Guidapsicologi.it ci aiutano in questo percorso e ci illustrano gli aspetti sorprendentemente positivi del condurre una vita più austera. Scopriamoli insieme.

Fisiopatologia della crisi

Cosa succede a livello emotivo quando le certezze personali e professionali iniziano a sgretolarsi sotto i duri colpi inferti dalla crisi? La prima e forse più intensa sensazione che si prova è la frustrazione. Apparentemente non si è più in grado di ottenere ciò che si desidera e a nulla valgono gli sforzi messi in atto per cercare di cambiare la situazione. Lo smarrimento degli orizzonti di sempre e del loro stesso controllo può tradursi in una serie di conseguenze spiacevoli: diminuzione dell'autostima, aumento del'autocritica e sensi di colpa.

Se lo stato di vulnerabilità si sedimenta, è facile che al senso di frustrazione si associno disturbi quali ansia e depressione che, statisticamente, colpiscono soprattutto i giovani tra i 18 e i 30 anni. Questa fascia di età è abbastanza critica. In essa, infatti, si concentrano alcuni degli eventi più salienti dell'esistenza: l'inizio o la fine degli studi, l'emancipazione, la ricerca di un lavoro e la costruzione del futuro. La crisi spazza via la spensieratezza con la quale si dovrebbero accogliere queste tappe importanti e getta su una strada già di per sé dissestata interrogativi assillanti ai quali non si riesce a dare una risposta.

Si entra, così, nella spirale di un circolo vizioso. Per quanto riguarda il genere, non esistono grandi differenze tra maschi e femmine poiché la depressione colpisce entrambi in egual misura. L'ansia, invece, sembra essere una prerogativa prettamente femminile. Ciò è dovuto molto probabilmente allo stress con il quale le donne vivono il mondo del lavoro: l'angoscia di conservare il posto fisso, il desiderio spesso irrealizzato di far coincidere carriera e vita familiare, la difficoltà di realizzarsi a livello professionale.

I risvolti positivi della crisi

Ritornando all'etimologia della crisi, a quel "discernimento" a cui abbiamo accennato, scopriamo che, come affermava Elsa Morante: "Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano". Tagliare le spese, risparmiare è infatti una buona pratica che ci permette di capire quali sono le necessità davvero imprescindibili nella nostra esistenza. Compreso questo, sarà molto più semplice organizzare il futuro perché, una volta rimosso ciò di cui non abbiamo bisogno, resta maggior spazio per altre attività ed esperienze. Inoltre, a livello mentale, eliminare il superfluo significa anche vivere nel qui e ora e apprezzare quello che già si possiede. La maggior parte delle volte si tratta di beni non materiali: i momenti trascorsi con chi si ama e il tempo dedicato a sé stessi. Questi doni preziosi promuovono il benessere psicofisico e il suo mantenimento.

Ma esistono delle strategie che ci consentono di affrontare la crisi rafforzando contemporaneamente la nostra interiorità? La risposta è affermativa. È consigliato, infatti, dedicarsi a tutte quelle attività che creano una connessione con il proprio vero sentire. Via libera, dunque, alla pratica dello yoga e della meditazione e alla creazione di liste. Annotare a mano i buoni propositi e gli obiettivi raggiunti è un modo efficace per valutare noi stessi e per relativizzarci quando attraversiamo un momento difficile.

Infine non bisogna dimenticare l'importanza della rete di relazioni dalla quale si possono attingere sostegno e conforto a patto, però, di ricambiare in egual misura.

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