
I punti chiave
La depressione, una malattia psichiatrica caratterizzata principalmente dalla presenza costante di umore tetro e vuoto, aumenta il rischio di sviluppare la demenza non solo in tarda età, ma anche a 40 anni.
A questa conclusione sono giunti gli scienziati dell'Institute of Mental Health and School of Medicine dell'Università di Nottingham e del Dementia Centre of Excellence della Curtin University (Australia).
Lo studio, pubblicato su "eClinicalMedicine", sottolinea la necessità di dare priorità all'assistenza sanitaria mentale poiché può essere impiegata come strategia a lungo termine per la prevenzione del declino cognitivo.
Le cause della depressione
Le cause della depressione, che colpisce ben 57 milioni di persone in tutto il mondo, non sono ancora note con esattezza. Sono stati però individuati dei fattori di rischio. Tra questi figura innanzitutto la predisposizione familiare. Infatti i parenti di primo grado dei pazienti depressi hanno una probabilità di ammalarsi da due a quattro volte maggiore rispetto ad altri soggetti.
Non bisogna, poi, sottovalutare l'aspetto biologico. In molti casi la patologia è la conseguenza di alterazioni ormonali, del sistema immunitario e dei neurotrasmettitori. In particolare si ritiene che essa sia strettamente correlata ad un deficit di serotonina, il cosiddetto ormone della felicità.
Attenzione anche alle esperienze traumatiche infantili e a tutte quelle situazioni che, nelle persone fragili, possono spianare la strada al disturbo. Si pensi, ad esempio, ai lutti, alle separazioni, ai conflitti familiari, alle malattie di gente cara, ai cambiamenti di lavoro, di città e di amicizie.
Talvolta la malattia è associata a condizioni patologiche di varia natura come il dolore cronico, il morbo di Parkinson, l'ictus, l'epilessia, il morbo di Alzheimer. Ancora le malattie cardiovascolari e i disturbi del comportamento alimentare.
Recentemente i ricercatori della Johns Hopkins Medicine hanno scoperto il ruolo di una cellula immunitaria intestinale nell'insorgenza della depressione. Questa influenza in maniera negativa il microbiota intestinale che, a sua volta, interagisce con le funzioni cerebrali legate alle problematiche depressive e allo stress. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
La depressione e la demenza
La demenza è una condizione caratterizzata dal progressivo deterioramento dello stato cognitivo. Ciò comporta una compromissione delle varie funzioni cerebrali (memoria, linguaggio, ragionamento, capacità di orientamento) e un'alterazione della personalità e del comportamento.
Le cause sono numerose. Nella maggior parte dei casi il declino cognitivo è l'esito di patologie degenerative cerebrali come il morbo di Alzheimer e la malattia a corpi di Lewy. Tuttavia la demenza può dipendere altresì dal morbo di Parkinson, dai traumi, dai danni cerebrali in seguito a ictus e dall'abuso prolungato di alcol.
Nella sua insorgenza giocano un ruolo essenziale anche i disturbi del sonno (ne abbiamo parlato in questo articolo) e la depressione. I legami tra quest'ultima e la demenza possono includere l'infiammazione cronica, la disregolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, le anomalie vascolari, le alterazioni dei fattori neutrofici e gli squilibri dei neurotrasmettitori.
Lo studio
Abbiamo, dunque, visto che la depressione è in grado di favorire l'insorgenza della demenza anche a partire dalla mezza età. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione rivedendo tutti i migliori dati disponibili provenienti da revisioni sistematiche con meta-analisi che avevano già esaminato il legame tra le due malattie. Si tratta di un metodo statistico che combina i risultati di più ricerche per fornire una stima complessiva maggiormente affidabile.
Il team ha poi estratto e analizzato nuovamente i dati dei singoli studi all'interno di quelle revisioni e ha altresì aggiunto indagini più recenti che erano state perse nei lavori precedenti. Uno dei ricercatori, Jacob Brain ha dichiarato: «Ci siamo concentrati in particolare sui tempi in cui è stata diagnosticata la depressione e abbiamo calcolato il rischio di sviluppare la demenza».
I risultati dello studio, seppur siano necessari ulteriori approfondimenti, sono chiari: la depressione sia a 40 anni che in età avanzata aumenta la
probabilità di soffrire di declino cognitivo. Si deve, pertanto, intervenire precocemente in ottica preventiva. L'assistenza sanitaria mentale in tal senso è dunque fondamentale.Leggi anche:
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