A digiuno la mattina: come eseguire i 5 riti tibetani per ottenere benefici

Scopriamo quali sono i 5 riti tibetani che donano uno stato di benessere e apportano energia al mattino e che vanno praticati a digiuno

A digiuno la mattina: come eseguire i 5 riti tibetani per ottenere benefici
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Per cominciare al meglio la mattina con una dose di energia e vitalità i 5 riti tibetani sono un alleato infallibile.

Si praticano al mattino a digiuno e sono considerati da millenni un elisir di giovinezza. Comprendono degli esercizi di una particolare tipologia di yoga molto diffusa in Tibet. Sono dei veri e propri esercizi di stretching da eseguire combinandoli alla respirazione controllata e consapevole.

Sono in grado di attivare i 7 chakra ossia i centri energetici il cui stato influenza lo stato psicofisico di un soggetto. Questi riti grazie all’attivazione di questi centri energetici permettono di diffondere uno stato di benessere generale sia dal punto di vista fisico che psicologico.

La tradizione tibetana sostiene che i cinque riti debbano essere praticati rigorosamente al risveglio prima di fare colazione. Il tempo necessario per eseguirli è variabile. Bastano dai dieci a i venti minuti per eseguirli. Ogni esercizio richiede una ripetizione di ventuno volte per ognuno. All’inizio si può cominciare con sette ripetizioni e via via aumentarle.

Scopriamo quali sono i cinque riti tibetani e per ognuno quali benefici sono in grado di apportare.

Primo rito tibetano, la Ruota

È un esercizio che serve per attivare l’energia. Viene eseguito stando in piedi con le gambe leggermente divaricate. Le braccia vanno sollevate alla stessa altezza delle spalle e con i palmi rivolti verso il basso e all’infuori. L’esercizio va eseguito fissando un punto fermo di fronte. Le braccia invece vanno fatte ruotare in senso orario mentre si inspira.

Secondo rito tibetano, l’Angolo

Questo rito serve per stimolare la muscolatura di tronco e gambe. Si esegue stando distesi sulla schiena e mantenendo le braccia lungo i fianchi. Le mani vanno appoggiate al pavimento mantenendo le dita unite. Occorre a questo punto sollevare la testa portandola verso il petto. Anche le gambe vanno sollevate mantenendole verticali e tenendo i piedi a martello.

Terzo tibetano, l’Arco

Aiuta a rafforzare la parte bassa della schiena e tonificare i muscoli del sedere. Va eseguito in ginocchio distendendo e braccia lungo i fianchi con i gomiti all’indietro. La testa va portata in avanti e indietro mentre si espira.

Quarto rito tibetano, il Ponte

Ottimo esercizio è perfetto per tonificare i muscoli di gambe, braccia e glutei. Si esegue stando seduti con le gambe distese in avanti, leggermente divaricate, e con il busto ad angolo retto. Le punte dei piedi vanno rivolte verso l’alto mantenendo le braccia lungo i fianchi, con i palmi appoggiati sul tappetino. Inspirando l’aria si premono le mani alzate al il bacino per formare una sorta di ponte. Le braccia devono rimanere tese e i i glutei invece contratti.

Quinto tibetano, la Montagna

Questo rito rinforza efficacemente i muscoli delle braccia e tonifica gli organi addominali. Dalla posizione di quadrupedia le mani vanno spostate in avanti rispetto alle spalle.

Il corpo va sollevato per assumere le sembianze di una V rovesciata. Piedi e palmi delle mani devono rimanere saldi a terra. Inspirando, il bacino deve riabbassarsi senza toccare terra. Quando si espira invece il bacino deve sollevarsi.

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